CHIETI «Mi presento alla Regione solo se sarò candidato presidente. Non ho nessuna intenzione di candidarmi come consigliere regionale». Ha deciso di uscire allo scoperto il sindaco Umberto Di Primio e mostra chiaramente le proprie intenzioni, anche perché, spiega, «è arrivato il momento di metterci la faccia e di parlare chiaramente». Una frecciata riservata al centrodestra ma soprattutto al suo partito, Forza Italia, che, secondo il primo cittadino di Chieti, dovrebbe "darsi una mossa". «Credo che a questo punto ci sia bisogno di un'accelerata», dice rivolgendosi in particolare al suo partito, «bisogna sedersi attorno a un tavolo e decidere. Perché, se si vota a dicembre, è ora di fare le liste. Altrimenti non si riuscirà ad arrivare in tutti i 305 comuni della regione con i candidati. Insomma», si sfoga il sindaco, «ho l'impressione che si stia gestendo questo delicatissimo momento attraverso i tempi e i modi di una burocrazia della politica che non appartiene più al nostro tempo. Io sono pronto a fare qualsiasi tipo di confronto. Perché sono certo dei miei mezzi. E d'altronde credo che non si costruisce un progetto come quello delle regionali facendo gli "indiani". È arrivato il momento di uscire allo scoperto». La tirata d'orecchie ai vertici forzisti arriva anche perché da sindaco di un comune di oltre 5mila abitanti, deve decidere se dimettersi o meno per presentarsi. Il tempo sta per scadere, se è vero che a disposizione ci sono 45 giorni dallo scioglimento del consiglio regionale, a far data dalla pubblicazione del provvedimento sul Bura, che è avvenuta lo scorso 22 agosto. Facendo i calcoli, dunque, Di Primio deve dimettersi entro il 6 ottobre e dunque vuole legittimamente sapere chi sarà scelto come candidato presidente, visto che ha detto che non lascerà la poltrona da sindaco per una da consigliere regionale. Sulle date dell'iter burocratico il sindaco, però, vuole vederci chiaro. Per questo motivo ha inviato una lettera alla Regione chiedendo lumi: «Con l'adozione del decreto 24 del 16 agosto 2018 a firma del presidente Giuseppe Di Pangrazio», si legge nella lettera, «è stato dichiarato lo scioglimento del consiglio regionale. Essendo prevista dalla normativa la incompatibilità dei sindaci di comuni con popolazione superiore ai 5mila abitanti, chiedo di sapere la data dalla quale decorre il termine per la presentazione delle dimissioni dalla carica di sindaco».