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Pescara, 24/07/2024
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Data: 08/09/2018
Testata giornalistica: Il Centro
La Lega scende in piazza: «Ridate voce agli abruzzesi»

L'AQUILA «No a nuove prepotenze istituzionali»: per tornare al voto in Regione in autunno, la Lega Abruzzo scende in campo con una manifestazione «pacifica e democratica», che si svolge oggi pomeriggio, a partire dalle 16.30, davanti al palazzo dell'Emiciclo, sede del Consiglio regionale. La Lega Abruzzo chiama a raccolta anche «le altre anime del centrodestra abruzzese (Forza Italia, Fratelli d'Italia, Udc e movimenti civici) affinché, si legge in una nota, «giunga chiara e forte la voce della volontà di ritornare al voto entro i tempi stabiliti».Hanno aderito immediatamente all'iniziativa Forza Italia, il leader del movimento civico Gianluca Zelli, e Fabrizio Di Stefano, animatore di un altro raggruppamento di liste civiche che ieri ha festeggiato all'Aurum di Pescara le dimissioni di Luciano D'Alfonso dalla carica di presidente della Regione. L'obiettivo della manifestazione di oggi, dice la Lega Abruzzo è «sensibilizzare i responsabili delle istituzioni regionali a tornare al voto entro i tempi stabiliti dallo Statuto regionale, dalla legge elettorale regionale e dalla interpretazione incontestabile della Corte Costituzionale: entro 90 giorni dallo scioglimento anticipato del Consiglio». Forza Italia, dice il coordinatore regionale, senatore Nazario Pagano, «aderisce con convinzione ed entusiasmo all'iniziativa di mobilitazione organizzata dalla Lega, convinta che sia necessario tornare al voto per il rinnovo del Consiglio Regionale entro il prossimo dicembre ed evitare quindi un dannoso e lungo periodo di inattività dell'ente regione». «Saremo accanto alla Lega», dice invece Zelli, «ma soprattutto accanto ai nostri concittadini. I balletti politici a cui abbiamo assistito, non ultimo quello sull'indizione delle prossime elezioni regionali, hanno il solo obiettivo di confondere e manipolare gli abruzzesi. Elezioni subito». Di Stefano sostiene «personalmente e con assoluta convinzione la manifestazione», dice. «Ogni ulteriore ritardo nel voto», conclude «non solo configura l'assunzione di gravissime responsabilità personali, ma soprattutto rappresenterebbe un ulteriore, intollerabile schiaffo all'Abruzzo».

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