Sono 1750 gli iscritti abruzzesi che hanno votato, sulla piattaforma Rousseau, per le Regionarie abruzzesi del Movimento Cinque Stelle. E mentre si lavora per il ballottaggio tra Sara Marcozzi e Marco Cipolletti sulla candidatura a governatore (da regolamento la scelta cade tra i più votati), sono insistenti e autorevoli le voci che parlano di un patto preelettorale tra Marcozzi e Domenico Pettinari. Una sorta di patto di desistenza in virtù del quale Pettinari, consigliere regionale uscente e candidato più votato alle Regionarie in provincia di Pescara, rinuncerebbe a correre al ballottaggio in cambio della vice presidenza della Regione e delle due deleghe più “pesanti”, quelle al Bilancio e alla Sanità. Con Pettinari anche il candidato aquilano più votato, Giorgio Fedele, ha rinunciato a rivendicare la possibilità di partecipare alle elezioni in veste di candidato presidente. Quanto alla data del secondo turno, non è ancora stata definita, ma certamente non ci vorrà molto tempo. Dal momento che i Cinquestelle premono per tornare presto alle urne, sembra abbastanza scontato che si cercherà di chiudere la partita della candidatura alla presidenza nel più breve tempo possibile. «Ci sarà un secondo turno e i cittadini abruzzesi potranno così scegliere il candidato presidente del M5S fra me e Marco Cipolletti. Fatemi dire», ha commentato Sara Marcozzi, «che sono molto contenta di questo risultato, sia per la partecipazione degli iscritti abruzzesi, sia per il fatto che c'è stata una riconferma di una squadra che funziona. Non è soltanto chi ha primeggiato, ma è di fatto la riconferma di un team composta da me, Domenico Pettinari, Pietro Smargiassi e tutti i nuovi candidati consiglieri che ne entreranno a far parte». Sul secondo turno, ha aggiunto, «siamo molto fiduciosi e già al lavoro. Abbiamo dedicato gli ultimi cinque anni delle nostre vite a portare il M5S al governo di questa regione, e speriamo di tornare al voto nel più breve tempo possibile. Lo abbiamo detto tante volte: secondo la legge e lo statuto di Regione Abruzzo, si può tornare alle urne già nella seconda metà di novembre, per cui niente scuse e diamo ai cittadini un governo regionale che si occupi sostanzialmente dei bisogni degli abruzzesi: sanità, viabilità, sicurezza e lavoro. Ma chiunque sarà il candidato presidente avrà comunque al suo fianco una squadra affiata al suo fianco che cercherà solo di fare gli ingressi dei cittadini abruzzesi». Non ce l’ha fatta, invece, la pescarese Enrica Sabatini che correva per i probiviri nazionali del movimento. A essere eletto è stato Jacopo Berti.