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Pescara, 24/07/2024
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Data: 09/09/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Abruzzo verso le regionali - «Il voto in autunno» con la Lega tutto il centrodestra

L'AQUILA All'appello della Lega contro lo slittamento del voto al 2019 ha aderito tutto il centrodestra, in quella che è stata, davanti all'Emiciclo aquilano, una prova tecnica di coalizione per le prossime regionali. Cento, centocinquanta persone hanno manifestato su invito dei salviniani. Molte di più, nell'ordine delle ottomila, hanno seguito la diretta sulla pagina Facebook regionale del movimento. Nonostante tutte le adesioni siano formalmente e significativamente pervenute, che la quadratura in ottica elezioni sia ancora tutta da definire, lo hanno dimostrato le assenze di peso. Non c'era Fabrizio Di Stefano, dato per possibile candidato unitario, ma questo era quasi scontato dopo la serata dell'Aurum, venerdì. Il fronte più sguarnito è stato quello dell'alleato principale della Lega, Forza Italia, presente con il solo sindaco di Chieti Umberto Di Primio. Etel Sigismondi e Luca Ricciuti hanno rappresentato Fratelli d'Italia, Berardino Fiorilli Azione Politica di Gianluca Zelli. «Vogliamo far sentire forte la nostra voce ha detto il coordinatore abruzzese della Lega, Giuseppe Bellachioma . Replicheremo questa iniziativa sabato prossima a Pescara. L'esigenza di tornare al voto al Abruzzo non la rivendica solo la Lega di Salvini, ma anche Udc, Forza Italia, Fratelli d'Italia, liste civiche, al di là di quella che sarà la sintesi finale. In questo momento far sentire forte la voce è importante, stiamo assistendo all'ostaggio programmato di D'Alfonso. Noi diciamo una sola cosa: l'Abruzzo non può restare in questa fase di stallo e immobilismo. Ci aspettiamo coerenza e responsabilità da chi deve decidere la data del voto. Il candidato? Di Stefano è una figura credibile, ma il ragionamento da fare è più ampio, non riguarda solo l'Abruzzo».
ORIZZONTE
D'Eramo ha allargato l'orizzonte: «Vogliamo un centrodestra nuovo, che nasca oggi, con credibilità, che sappia lasciare a casa alcuni dinosauri e che non faccia riferimento ad altre esperienze del passato. Un centrodestra completamente rinnovamento che sappia dire ai furbetti, a chi ha amministrato con D'Alfonso o ha ricoperto incarichi di prestigio e oggi si riscopre civico». Sigismondi ha detto «che il centrodestra è unito e si prepara a vincere le prossime regionali, con una coalizione compatta e idee importanti. Non possiamo più perdere ulteriore tempo. Siamo in piazza per dire che bisogna ridare la parola agli abruzzesi prima possibile. Oggi non facciamo il toto-nomi, ci presenteremo al tavolo con un nostro nome e un nostro programma». «Sono qui come espressione di partito ha detto invece Di Primio e per fortuna anche di più anime. Abbiamo deciso di iniziare a fare una serie di manifestazioni per darci la possibilità di tornare a votare il prima possibile. Abbiamo bisogno di un governo perché oggi pecchiamo anche nei confronti del governo nazionale e dell'Europa».
Sulla questione di una possibile candidatura a presidente, il sindaco di Chieti ha detto di aspettarsi «una decisione unitaria»: «Non sarò mai espressione solo di una parte ha incalzato né sarà mai chi si propone. Ho dato la disponibilità, sono certo di ciò che posso fare anche in termini di sinergia con gli altri partiti. Non sarò io a candidarmi, semmai saranno la mia maggioranza e la mia città a candidarmi. Sono un po' irritato dalla eccessiva ritualità».

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