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Pescara, 24/11/2024
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Data: 11/09/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Elezioni, il rebus della data: ora si decide a giorni anche lo spareggio Cinquestelle

L'AQUILA E' una settimana importante, questa, sulla via delle prossime elezioni regionali. Intanto per la questione della data del voto. L'incontro tra il vice presidente della giunta regionale, Giovanni Lolli, il presidente dell'assise, Giuseppe Di Pangrazio e la presidente della Corte d'Appello, Fabrizia Francabandera, si terrà «a breve». E' stato calendarizzato per i prossimi giorni, anche se vi è ancora un velo di riservatezza. Lolli e Di Pangrazio si presenteranno con un corposo dossier tecnico-amministrativo. Il servizio legislativo regionale ha già rimesso un parere in cui, in punta di diritto, si danno due indicazioni: lo scioglimento anticipato del consiglio consentirebbe di votare il 10 novembre, ma rispettando alla lettera commi e cavilli vari si arriverebbe al 19 dicembre (e quindi almeno al 23 dicembre che è domenica). Una differenza non di poco conto. Ieri nuova diatriba: la Lega ha parlato di tentativo di D'Alfonso di «golpe bianco», paventando lo slittamento al 2019. L'assessore Silvio Paolucci ha risposto per le rime: «La Lega è fortemente preoccupata perché non è in grado di mantenere le promesse elettorali - basti pensare alla bufala delle accise sulla benzina mentre oggi il pieno di carburante costa molto di più - e dunque vuole votare prima del varo della Legge Finanziaria». In attesa di capire quando si voterà, il fermento tra i partiti è evidente. Il Movimento Cinque Stelle potrebbe tenere già in settimana, o al più nel corso della prossima, lo spareggio online, sulla piattaforma Rousseau tra Sara Marcozzi e Marco Cipolletti, risultati i più votati nelle regionarie. Favoritissima è la Marcozzi. Situazione più intricata nel centrodestra. Formalmente dopo l'altolà del coordinatore leghista Giuseppe Bellachioma («Andiamo da soli») la coalizione si è ricomposta. Ne sono una testimonianza sia la manifestazione dell'Aurum del 7 (con tutti i big seduti vicino) sia quella dell'Emiciclo l'altro giorno per chiedere l'immediato ritorno alle urne. Fabrizio Di Stefano è convinto di poter aggregare i due partiti leader, Lega e Forza Italia, ma anche Fratelli d'Italia e le civiche (Azione politica in testa) con le quali da tempo ha aperto un dialogo. Con qualche nodo non di poco conto. Forza Italia, per esempio, ieri ha avviato il sondaggio interno tra Mauro Febbo, Umberto Di Primio, Paolo Gatti e Antonella Di Nino. Da cui usciranno indici di gradimento e, inevitabilmente, aspettative. In particolare Di Primio sembra scalpitare: all'Aquila, sabato, ha detto chiaramente di essere «infastidito» dalle ritualità, invitando a un'accelerazione. La Lega, per bocca del deputato aquilano D'Eramo, ha invocato un «nuovo centrodestra», lasciando da parte «i dinosauri della politica». Sembra un attacco, neanche troppo velato, proprio a Di Stefano, in nome di un cambiamento anche generazionale.

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