Un post su Facebook (foto) ha acceso un vespaio, costringendo un esponente della Cgil a presentare le dimissioni prima della dura nota di presa delle distanze dello stesso sindacato. «Un extracomunitario di meno, ce ne faremo una ragione» ha scritto il giovane dopo il ritrovamento di un uomo, che poi è stato accertato essere aquilano, morto per overdose in una stanza dell'ex ospedale San Salvatore. All'inizio infatti si era diffusa la notizia che il cadavere potesse appartenere a uno straniero. Il post ha generato immediatamente una reazione sdegnata e diffusa, soprattutto sui social.
Massimo Costantini, avvocato del giovane, ha annunciato ad Abruzzoweb che il suo assistito si è dimesso dalla carica sindacale, mostrando «pentimento ed amarezza», per i contenuti del post incriminato. Il legale ha anche annunciato che sarà presentata querela per i messaggi «apertamente minatori ed indubbiamente offensivi» ricevuti dal suo assistito.
Contemporaneamente la Cgil, per bocca di Umberto Trasatti e Marilena Scimia, ha dato comunicazione di aver avviato la procedura di espulsione. La Cgil nella nota definisce le frasi «intollerabili e inumane, e che hanno immediatamente portato alla convocazione degli organi esecutivi interni della Cgil provinciale e della categoria delle comunicazioni (Slc) per attivare le procedure di espulsione immediata del soggetto. Un verdetto che sarebbe arrivato inevitabile e che la persona in questione ha ritenuto di anticipare con le proprie dimissioni e con la cancellazione dall'iscrizione al nostro sindacato. Ci sono parole che nessun essere umano potrebbe tollerare, figurarsi quelle secondo cui un cadavere ritrovato in un luogo abbandonato è fortunatamente quello di un immigrato e non di un italiano. Parole intollerabili soprattutto per la Cgil, che tra i suoi valori fondanti e tra i principi alla base del suo statuto rivendica con orgoglio l'uguaglianza delle persone, la solidarietà, il multiculturalismo e le pari opportunità».
Sinistra Italiana dell'Aquila, per voce di Gamal Bouchaib e Pierluigi Iannarelli, ha annunciato un esposto «per istigazione all'odio razziale nei confronti dell'autore. A seguito dell'orribile post come Circolo di Sinistra Italiana abbiamo ritenuto doveroso reagire a tanta disumanità».