ROMA L'Onu manda gli ispettori in Italia per capire se davvero c'è un aumento di episodi di violenza e intolleranza nei confronti degli stranieri e dei rom. Un gesto che scatena polemiche. Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, reagisce, dice che il nostro Paese non accetta lezioni e, con una mossa che ricorda quella paventata nei confronti dell'Unione europea, minaccia di tagliare i contributi dell'Italia all'Onu.
A Palazzo Chigi fanno sapere che il governo non alimenta sentimenti razzisti, ma non è disposto ad accettare indiscriminatamente i flussi migratori. Tra i partiti, Forza Italia e FdI si schierano contro l'arrivo degli ispettori, il Pd invita Salvini a riflettere. M5S resta in un imbarazzato silenzio. Solo Alessandro Di Battista l'ha presa un po' da lontano, in tutti i sensi. Parlando dal Guatemala con La 7 ha detto: «L'Onu dovrebbe inviare ispettori in tantissimi paesi del mondo perché il razzismo dilaga».
SFIDA
Ripartiamo dalla protagonista di questa storia: Michelle Bachelet, cilena, esponente socialista, dal 10 agosto è l'alto commissario dell'Onu per i diritti civili: 67 anni, è figlia di un generale dell'aviazione cilena fedele ad Allende che fu imprigionato, e torturato da Pinochet dopo il golpe, morì in carcere. Ieri l'ex presidente del Cile ha spiegato: «L'Onu intende inviare personale in Italia per valutare il rilevante aumento segnalato di atti di violenza e razzismo nei confronti di migranti, individui di origine africana e rom». Sarà inviato personale per indagare in Austria, ma anche in Italia. Ha aggiunto: «L'Unione europea dovrebbe essere incoraggiata a organizzare una operazione umanitaria di ricerca e salvataggio per le persone che attraversano il Mediterraneo. Bruxelles, poi, dovrebbe assicurare che venga garantito l'accesso all'asilo e alla protezione dei diritti umani nell'Ue».
Resta da capire se l'iniziativa preannunciata dalla Bachelet si basi su dati e statistiche reali o se invece segua il flusso dei casi di cronaca raccontati in Italia negli ultimi mesi, ma senza comunque una valenza statistica. Salvini ha risposto, respingendo l'iniziativa dell'alto commissario per i diritti umani: «L'Italia negli ultimi anni ha accolto 700mila immigrati, molti dei quali clandestini, e non ha mai ricevuto collaborazione dagli altri paesi europei. Quindi non accettiamo lezioni da nessuno, tanto meno dall'Onu che si conferma prevenuta, inutilmente costosa e disinformata: le forze dell'ordine smentiscono ci sia un allarme razzismo. Prima di fare verifiche sull'Italia, l'Onu indaghi sui propri stati membri che ignorano diritti elementari come la libertà e la parità tra uomo e donna».
MINACCIA
Salvini ha poi riproposto il tema dei contributi versati dal nostro Paese: «L'Onu è un'organizzazione che costa miliardi di euro, a cui l'Italia dà più di 100 milioni all'anno di contributi e ragioneremo con gli alleati sull'utilità di continuare a dare questi 100 milioni di euro per finanziare sprechi, mangerie, ruberie per un organismo che vorrebbe venire a dare lezioni agli italiani e poi ha Paesi che praticano tortura e pena di morte».
E c'è chi dietro questa iniziativa vede l'ombra di Laura Boldrini, che ha un passato nell'Onu, quale portavoce dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati per il Sud Europa. E se per Bersani il governo «deve rendersi conto che il mondo ci sta guardando», la Meloni chiede: «Ma l'Onu è andata fuori di testa?».