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Pescara, 24/07/2024
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Data: 12/09/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Tua, i lavoratori non reintegrati «Lotteremo con ogni forza»

PESCARA Sono 6 dei 38 lavoratori della ex società Sistema che erano stati reintegrati in Tua. Ma ora la società unica del trasporto pubblico della Regione avrebbe deciso di farne a meno: licenziati in tronco, come denunciano i sei dipendenti della srl che svolgeva il servizio di biglietteria per conto di Tua, prima che la stessa società unica (titolare del 75% delle azioni di Sistema) decidesse di mettere in liquidazione quello che sembrava essere diventato un peso per le voci di bilancio. Procedura avviata nell’aprile scorso con i primi licenziamenti, tra le proteste della Cgil. Dura la reazione dei sei lavoratori licenziati: «Ma non c’è vergogna - scrivono in una nota - visto che Tua, nella persona del presidente Tonelli e in collaborazione con le sigle sindacali, chi più chi meno, continua ad affidare i servizi all’esterno?». Gli esempi che si fanno sono quelli del call center e delle operazioni per lo scassettamento, fino alla rendicontazione degli incassi delle biglietterie, passando dal presidio delle stesse biglietterie affidato in alcuni casi alle guardie giurate. «Per non parlare - si legge ancora nella nota - dei due consiglieri di amministrazione di recente nomina successiva ai licenziamenti, oltre alle decine di incarichi di consulenze per oltre un milione di euro». I licenziati fanno tra l’altro osservare che tutto questo non avrebbe comportato alcun vantaggio, né per la società né per l’utenza: «File impossibili davanti alle biglietterie, autobus che si rompono il primo giorno di scuola lasciando a piedi gli studenti, o talmente sporchi da far preferire altre società di linea, anche se più care». Uno sfogo che non si ferma qui e prosegue chiamando direttamente in causa sia il presidente di Tua, Tullio Tonelli che il delegato ai Trasporti della Regione, Maurizio De Nicola: «Abbiamo creduto alle vostre promesse,ma il tempo passa e noi abbiamo il dovere di salvaguardare le nostre famiglie. Per questo comunichiamo che da questo momento comincia la nostra lotta, con tutte le nostre forze e i canali consentiti».

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