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Data: 12/09/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Indagini sul ponte Belvedere per testare acciaio e calcestruzzo. Calcinacci dal viadotto, «niente rischi»

Saranno conclusi entro la settimana i carotaggi sul ponte Belvedere. Durante la giornata di ieri i tecnici hanno infatti eseguito le verifiche dei materiali, iniziate già da alcuni giorni e richieste dallo studio di progettazione che si occuperà di redigere il progetto definitivo e quello esecutivo prima dell'avvio dei lavori. A darne notizia gli uffici della Ricostruzione pubblica del Comune impegnati nelle indagini che vanno a sommarsi agli studi già condotti negli scorsi anni dall'Università del capoluogo e diretti dal professor Dante Galeota. «E' stata eseguita la verifica precisa delle geometrie per le parti non indagate dall'Ateneo ed stata fatta un'ulteriore indagine di conferma dei valori di resistenza del calcestruzzo e dell'acciaio precisano dagli uffici Le verifiche erano iniziate già da un po' con le indagini geometriche. Ora siamo alle battute conclusive e entro questa settimana avremo i risultati». Una volta pronti i progetti, il Comune dovrà provvedere a istruire la gara d'appalto per i lavori che sono passati da un costo iniziale di 1,3 milioni a 2 milioni. L'intervento approvato dalla Giunta prevede il rifacimento della campata interamente in acciaio, mentre i pilastri resteranno gli stessi. A lanciare l'allarme sulle condizioni del ponte dal quale spesso cadono calcinacci, i residenti del civico 29 che si trova proprio al di sotto della struttura in cemento armato. Dopo la tragedia del ponte Morandi di Genova, infatti, molti condomini hanno espresso preoccupazione al vicesindaco Guido Liris che ha voluto incontrarli insieme all'Ater, proprietaria dell'edificio, per proporre la demolizione totale o parziale del palazzo e una riqualificazione dell'area di Fontesecco. «Siamo davvero felici che qualcosa si muova e che si proceda con i controlli afferma Devid Roselli, condomino del civico 29 E' certamente una cosa positiva perché da dopo la riunione non abbiamo più sentito nessuno e non siamo ancora stati convocati dal Comune. Abbiamo avuto finora notizie solo dalla stampa, ma siamo fiduciosi di poter nuovamente incontrare l'amministrazione alla quale, nel frattempo, invieremo un documento firmato da tutti dove chiederemo tempi certi e l'assegnazione di abitazioni equivalenti in centro storico per soluzioni migliorative o comunque uguali alla nostra attuale situazione, non di certo peggiorative». Nel frattempo, come annunciato da Liris e dall'amministratore unico dell'Ater Gianvito Pappalepore gli enti apriranno un tavolo per cercare strade tecniche e normative per l'eventuale demolizione del palazzo o per altre soluzioni. I condomini sembrano comunque unanimi sulla scelta di lasciare le proprie abitazioni per sistemarsi in altri alloggi. «Ho parlato con molti dei condomini che sono d'accordo con la demolizione del palazzo - conclude Roselli Siamo contenti che si possano trovare soluzioni alternative alla permanenza in questo stabile. La paura era che tutto restasse così com'è e invece abbiamo avuto la prova che qualcosa si sta muovendo. A disposizione del Comune, come detto da Liris, ci sono molte unità abitative sfitte da poterci offrire in cambio dei nostri appartamenti».

Calcinacci dal viadotto, «niente rischi»

I cittadini non si devono preoccupare anche se il livello di ammaloramento a prima vista può destare delle perplessità sulla sicurezza. Il riferimento è al viadotto di San Giacomo e le parole sono dell'ingegner Gabriele Nati dopo il distaccamento di alcuni pezzi di calcestruzzo che coprono i ferri dell'infrastruttura sulla A24 Roma-Teramo che attraversa Via Gabriele Rossetti nel quartiere aquilano. I tecnici, dopo gli interventi per rimuovere tutti i pezzi di calcestruzzo a rischio di caduta imminente, hanno confermato che non ci sono problemi di staticità. Per loro non c'è un danno strutturale, è stato un semplice distacco di cemento e infatti più che lavori veri e propri è stata effettuata una messa in sicurezza dell'area. La parte strutturale, secondo le più elementari nozioni, si indebolisce quando i ferri arrivano all'ossidazione provocando dei rigonfiamenti sul cemento. I primi ad intervenire sul posto a San Giacomo sono stati i vigili del fuoco dopo la caduta segnalata dai cittadini che, in via precauzionale, hanno anche chiuso la via sottostante che dopo gli interventi descritti è tornata alla normalità. I pompieri hanno inviato una relazione sia alla Prefettura che a Strada dei Parchi e Comune. Oltre a descrivere l'intervento fatto, si fa riferimento anche ad alcuni ferri ossidati che sono peraltro a vista. Per loro il calcestruzzo è caduto a causa dell'usura. I vigili del fuoco consigliano ovviamente dei lavori. Il sindaco Pierluigi Biondi è stato molto critico sulla gestione delle infrastrutture. «I calcinacci caduti ha spiegato altro non sono che il segno della decadenza di una nazione che negli anni, senza far distinzioni di natura politica, non ha investito sulle infrastrutture che non sono soltanto ponti e viadotti ma anche scuole o ospedali. Questo perché si è generata una tendenza, per anni si sono detti slogan facendo leva sulla pancia delle persone per cui tutto ciò che è pubblico è negativo. La soluzione è stata quella di ricorrere, e non parlo solo di Strada dei Parchi, ai privati come se fossero la soluzione di tutti i mali». Di contro, per Biondi, si sono tagliate le risorse agli enti locali a fronte di un aumento delle responsabilità. In tempi non sospetti il sindaco aveva già chiamato in causa la concessionaria chiedendo una relazione sullo stato di salute di ponti e viadotti nell'aquilano. L'amministratore delegato, come si ricorderà, aveva sostenuto che le autostrade A24 e A25 non presentavano criticità in condizioni normali, in assenza cioè di terremoto.

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