PESCARA Tra sette giorni ci sarà il verdetto sulla data delle elezioni regionali in Abruzzo. Ieri, il presidente vicario, Giovanni Lolli, ha incontrato, insieme al presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio, la presidente della Corte d'Appello dell'Aquila, Fabrizia Francabandera per consegnarle la documentazione e i pareri raccolti. Che puntano a una scelta di buon senso. «Si è riservata di approfondire tutti gli aspetti», dice Lolli. «Abbiamo stabilito di rivederci nei prossimi giorni per concordare, nel più breve tempo possibile, la data delle elezioni, tenendo conto di quanto prevedono la normativa e la legislazione vigenti». Il prossimo incontro sarà quello buono.M5S: MARCO SFIDA SARA. Lui, Marco Cipolletti, è di Teramo, ha 54 anni, è agronomo e conosce bene la Regione dove lavora da 14 anni, prima come funzionario nel settore agricoltura e ora nel turismo, dopo essere stato nella Rsu, un'esperienza che gli ha fatto conoscere soprattutto i problemi del personale. Lei, Sara Marcozzi, è invece di Chieti, dove professionalmente si è formata come avvocato nello studio Legni, e già vanta quasi cinque anni di battaglie dai banchi dell'opposizione in Consiglio regionale. Oggi, dalle 10 alle 19, Marco e Sara si sfidano al ballottaggio, grazie ai clic del popolo dei 5 Stelle abilitato a votare su Rousseau. Marcozzi, stando alle previsioni, viene data per favorita. Ma Cipolletti potrebbe centrare la seconda sorpresa consecutiva dopo aver vinto il primo round nel Teramano. Comunque vada, il M5S taglierà questa sera per primo il traguardo del nome del candidato presidente.DI SABATINO CAPO. E nel Pd va in scena il cambiamento. Marco Rapino lascia, Renzo Di Sabatino, avvocato e presidente della Provincia dell'Aquila prende le redini del partito. Ed è un segnale forte, molto forte, soprattutto in previsione del nome del candidato governatore del centrosinistra.Rapino se ne va annunciando una lettera di cui anticipa la sostanza: «Il mio è un gesto fatto per responsabilità, fatto per aprire una nuova stagione», scrive l'ex segretario, «sarò un soldato pronto ad attaccare i manifesti, scendere in piazza e offrire le mie idee per un progetto politico tutto da scoprire». Quindi è lui la vittima da sacrificare all'altare della debacle del 4 marzo. «È arrivato il momento del cambiamento», aggiunge Rapino, «un cambiamento sincero e profondo, per dimostrare ai cittadini che abbiamo compreso i nostri errori e le nostre debolezze».Il cambiamento consiste nella nomina di un nuovo organismo, il Coordinamento del Pd Abruzzo, che accompagnerà il partito alle prossime elezioni e al congresso, passando per l'assemblea regionale che si svolgerà entro settembre. Le redini passano nelle mani di Di Sabatino, con i gradi di vicesegretario.E lui, come ha dichiarato ieri al Centro, non ha paura di affrontare la sfida che lo attende. Accanto avrà, per un gioco di alchimie politiche, un coordinatore, Andrea Catena, che in Abruzzo rappresenta l'anima di Martina. Insieme a loro ci saranno poi i quattro segretari provinciali e nove membri scelti fra gli amministratori e i dirigenti del Pd: Chiara Zappalorto, Camillo D'Alessandro, Sandro Mariani, Massimo Cialente, Michele Fina, Marco Presutti, Gianluca Fusilli, Giacomo Cuzzi e Cristiana Canosa. Il Pd abruzzese riparte da questi nomi. Ed entro la fine di questo mese deciderà il nome del candidato presidente. Che sarà di peso.