I sindaci hanno boicottato in massa l'incontro-confronto organizzato da Strada dei Parchi sull'emergenza sicurezza. Su un centinaio di amministrazioni invitate, all'auditorium Bper, ieri pomeriggio, erano presenti solo rappresentanti di Pescara (con il sindaco Alessandrini), Chieti, Teramo, Avezzano (assessore Casciere), Celano, Borgorose, Guidonia Montecelio. Assente, pur con preavviso, il sindaco dell'Aquila Biondi, si sono visti i consiglieri Leonardo Scimia e Stefano Palumbo. Poco, pochissimo, vista la delicatezza del tema, segno evidente di una tensione (basti pensare alla protesta sul caro tariffe) ancora palpabile. I vertici di Sdp, il vice presidente Mauro Fabris e l'ad Cesare Ramadori, hanno ribadito alcuni concetti cardine. E rivelato che, da novembre 2016, è fermo sulla scrivania di un dirigente ministeriale un elenco di opere, considerate urgenti, per 300 milioni, tra cui i viadotti di Tornimparte, Bussi e Popoli e circa 70 pile. Dal terremoto ad oggi ne sono passati oltre nove. Il 45% dei viadotti, poi, avrebbe un Tint, tempo d'intervento, di due anni. Progetti approvati dal Provveditorato, ma mancano i fondi. Fabris ha confermato l'imminente sblocco, da parte del governo, dei 192 milioni (58 già anticipati) per completare la messa in sicurezza. Poi ha auspicato l'approvazione del nuovo Pef (Piano economico e finanziario), in stand by ormai dal 2012. Documento da 3,1 miliardi, di cui 2 a carico dello Stato. «Nazionalizzazione? Noi siamo uno delle quattro concessionarie che hanno vinto una gara europea ha detto Fabris Siamo sereni sotto questo punto di vista, abbiamo obblighi come li ha il concedente che più che fare dichiarazioni dovrebbe impegnarsi con noi a risolvere i problemi. Inutile dire che mancano i controlli se poi devi farli tu». Fabris ha anche rimarcato la relazione trasmessa al Parlamento in cui si evince che la società ha fatto il 104% di quanto previsto per le manutenzioni ordinarie. Il grande tema è quello della sicurezza. Ramadori, slide alla mano, ha detto che percorrere oggi i 174 viadotti di A24 e A25 è sicuro in assenza di sisma. In caso di terremoto superiore a quello dell'Aquila ci sarebbero problemi. Per ora è stato fatto l'antiscalinamento, operazione innovativa che sta per essere copiata anche in Usa e Giappone. Infine sta per essere varato un meccanismo automatico che, al verificarsi di un sisma di una certa intensità, bloccherà caselli e viadotti.