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Pescara, 24/11/2024
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Data: 13/09/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Oggi arriva Meloni, sabato la Lega in piazza. Pescara, la leader di Fratelli d'Italia in città. E Bellachioma chiama a raccolta il centrodestra

PESCARA Entra nel vivo la campagna elettorale, in vista delle elezioni regionali. Oggi Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, sarà a Pescara. "L'Abruzzo è Speciale: una terra fragile e bellissima" il tema dell'incontro previsto alle 11 di questa mattina al Museo Vittoria Colonna. L'iniziativa di Fratelli d'Italia sancirà l'insediamento di un gruppo di lavoro sul programma per le elezioni regionali che vedrà impegnati, oltre ai dirigenti e amministratori di partito, personalità della società civile esperte nei diversi ambiti su cui costruire obiettivi e progetti. «Un grande momento di apertura del partito alle istanze delle categorie, del territorio e a quel mondo delle professionalità», si legge in una nota, «che rappresentano le vere eccellenze della nostra regione e che spesso rimangono inascoltate e cui noi vogliamo dar voce. Le prossime regionali rappresentano un appuntamento molto importante per il futuro dell'Abruzzo e per la sua rinascita, l'impegno del partito di Giorgia Meloni è lavorare su un'importante proposta di governo».La Lega, invece, ha deciso di tornare in piazza con una seconda manifestazione, dopo quella dell'Aquila, per chiedere ancora che l'Abruzzo torni al voto, «secondo le regole stabilite dallo Statuto e dalla legge elettorale regionale».La Lega sarà in piazza Unione, sabato 15 settembre, alle ore 11 «per ribadire che la democrazia, anche nella nostra regione, si rispetta consentendo ai cittadini di esprimere il loro giudizio su programmi e progetti, senza appellarsi alla burocrazia con il fine di stravolgere un percorso tracciato in maniera chiara e lampante: le elezioni devono essere convocate entro 90 giorni dallo scioglimento del Consiglio regionale. D'Alfonso e il centrosinistra vogliono, per i loro interessi, tenere ancora in piedi un governo che può funzionare solo per l'ordinaria amministrazione, imprigionando il territorio in un limbo che non consente alcuna programmazione reale. E che corre il rischio di pagare molto cara questa scelta».

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