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Pescara, 24/11/2024
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Data: 13/09/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Oltre la Fornero. «Con l’uscita a 62 anni pensione anticipata per 500 mila. Parla il sottosegretario al lavoro: «Non ci saranno tagli all’assegno»persone»

Sottosegretario al lavoro Claudio Durigon, lei ha collaborato alla proposta della Lega per la riforma della legge Fornero. sarà davvero possibile andare in pensione a 62 anni con 38 di contributi come annunciato da Matteo Salvini?
«Diciamo che i 62 anni sono un obiettivo minimo. I lavori sono ancora in corso, stiamo facendo i conteggi. Il paletto che Salvini ci ha dato è che la riforma deve avere un impatto reale sulle persone».
Se i 62 anni sono un punto di partenza, qual è il punto di arrivo nel vostro piano?
«Ripeto, stiamo ancora lavorando. Ma intanto le posso anticipare una cosa».
Prego.
«Abbiamo avviato un dialogo con le associazioni datoriali e i sindacati per trovare un meccanismo per utilizzare dei fondi privati che possano far diminuire ancora di più l'età di fuoriuscita dal lavoro».
Come funzionerebbero questi fondi privati?
«Il modello dovrebbe assomigliare al fondo esuberi dei bancari. Noi vorremmo introdurre delle premialità per le aziende che contribuiscono al fondo aiutando la fuoriuscita dal mercato del lavoro di persone vicine alla pensione. Ovviamente con la contestuale assunzione di giovani».
Che tipo di premialità?
«Faccio un esempio. Se il costo per mandare delle persone in pensione un anno prima è x, una parte la metterebbero le aziende e l'altra il fondo. Ma ripeto, si tratta di una discussione ancora aperta».
Senta, il Centro studi Tabula dell'ex consulente di Palazzo Chigi Stefano Patriarca, dice che il costo di una «quota 100» con 62 anni minimo di età, sarebbe di 13 miliardi di euro. Un conto che vi torna?
«Il costo della nostra proposta è attualmente al vaglio degli uffici Inps. Ma non siamo su queste cifre. Secondo i nostri calcoli siamo tra i sei e gli otto miliardi di euro al massimo».
C'è una certa differenza tra sei e otto miliardi.
«Proprio per questo, in virtù dei conteggi definitivi, valuteremo se apportare delle modifiche per contenere la spesa».
Tra queste ci potrebbe essere il ricalcolo contributivo della quota di pensione dal 1995 in poi come prevedeva la proposta elaborata da Alberto Brambilla, quella inserita nel programma della Lega?
«Al momento il ricalcolo contributivo non è previsto».
Dunque la pensione sarà piena, cioè senza tagli?
«Sì. Potrebbe essere invece introdotto il limite a due anni di contributi figurativi per poter accedere all'anticipo, previsto sempre dalla proposta Brambilla».
Quante persone, secondo i vostri conteggi, avrebbero diritto ad anticipare la pensione con le nuove regole?
«Noi puntiamo ad un bacino di 400-500 mila persone. Consideri che la riforma che prevedeva una quota 100 piena, senza nessun paletto, secondo lo studio dell'Inps reso noto nei mesi scorsi, prevedeva un anticipo della pensione per 715 mila lavoratori. Quella proposta, sempre secondo i conteggi dell'Istituto nazionale di previdenza, avrebbe avuto un costo di 14 miliardi di euro».
Si potrà anticipare la pensione anche soltanto con 41 anni e mezzo di contributi, sempre come anticipato dal ministro Salvini?
«Stiamo lavorando per riuscire a fissare questa soglia a 41 anni. Il tempo dirà»

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