PESCARA«Non solo lo auspico, ma pretendo un voto entro il 2018 perché la democrazia funziona così». Con queste parole la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, apre a Pescara la battaglia per le elezioni regionali in Abruzzo. L'auspicio della presidente del partito è quello di un centrodestra unito, perché «si vince se si va uniti». Poi, seppur senza citarla espressamente, un riferimento alla Lega, che durante l'estate ha annunciato di voler correre sola: «Considererei l'andare in ordine sparso da parte dei partiti del centrodestra un patto di desistenza con il Movimento 5 stelle». L'occasione è quella dell'evento "L'Abruzzo è Speciale: una terra fragile e bellissima", promosso al Museo Vittoria Colonna proprio in vista delle elezioni, non solo quelle regionali, ma anche le comunali, tra cui Pescara. In una sala gremita sono presenti tutti gli amministratori locali e i consiglieri comunali abruzzesi eletti in quota Fdi, oltre ad imprenditori, professionisti ed esponenti del mondo economico regionale. Alla base del progetto di Fratelli d'Italia, d'altronde, c'è proprio il coinvolgimento di personalità della società civile esperte nei diversi ambiti su cui costruire obiettivi e programmi. Dopo la proiezione di un video che mostra l'Abruzzo "fragile e bellissimo", a fare gli onori di casa è Guerino Testa, consigliere comunale pescarese e componente dell'Assemblea nazionale del partito. Subito dopo c'è l'intervento del coordinatore regionale Etel Sigismondi, che illustra le linee guida del partito e sottolinea quanto sia cresciuto negli ultimi anni. A seguire un breve intervento del sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, e poi la parola passa alla Meloni. La leader di FdI illustra subito il progetto per l'Abruzzo, «regione più bella d'Italia dal punto di vista naturalistico, ma estremamente fragile» e con «grandi difficoltà dovute all'isolamento. La priorità», dice, quindi, Meloni, «è l'accessibilità. C'è un problema di collegamenti e noi vorremmo lavorare su un piano serio di accessibilità. In altre parole pari opportunità: bisogna mettere gli abruzzesi in condizione di competere ad armi pari con il resto delle regioni italiane». Poi l'appello all'unità: «Lancio il mio appello ai partiti del centrodestra a partecipare a questo tavolo, ad aiutarci ad allargarlo», dice, «definire un programma serio e credibile, confrontarsi con i cittadini e poi scegliere un candidato, che sia il migliore. Prima gli abruzzesi rispetto a tutto, anche rispetto agli interessi dei partiti. A questa regione diamo una possibilità di cambiare, di costruire un futuro che dia opportunità e dignità». Non mancano le critiche al Pd e all'ex governatore Luciano D'Alfonso, che «abbarbicato alla poltrona come neanche i gechi sul muro d'estate, ha preferito scappare dall'Abruzzo avendo davanti un futuro poco felice. Mi ha fatto molto sorridere», osserva, «che D'Alfonso abbia utilizzato una delle ultime sedute del Consiglio regionale per dare mandato all'avvocatura dello Stato di denunciarmi perché avevo parlato male di Mattarella. Se avesse dedicato lo stesso tempo a capire come si scrive un bilancio», conclude la leader di FdI, «non gli avrebbero rimandato indietro il bilancio per cinque anni».