Un colpo di scena dietro l’altro: ieri, alla fine di tutto, e sull’onda delle polemiche che sono arrivate dai circoli e dai territori, il vice segretario del Pd Renzo Di Sabatino ha azzerato tutto. Tutto quel coordinamento che gli era stato costruito intorno da D’Alfonso & c, composto dai segretari provinciali e da una serie di damigelle piddine che avrebbero dovuto accompagnare il partito fino alle prossime elezioni. Colpo di spugna: sono le 13.02 di ieri quando arriva a sorpresa il comunicato di Di Sabatino, tanto che uno dei coordinatori aveva già registrato una intervista col Tg3 che è andata in onda regolarmente alle 14. Sospeso l’insediamento.
Di Sabatino lo scrive chiaro:
“Intendo esercitare il mio mandato con pienezza di poteri”.
E così,
“dopo aver considerato le questioni sul tappeto e dopo una veloce consultazione con i segretari provinciali, ho deciso di sospendere l’insediamento di nuovi organismi: sono assolutamente consapevole che troppo spesso sono saltati importanti passaggi di riflessione e condivisione e prima di qualsiasi decisione rispetto all’assetto del partito penso che bisogna prendersi del tempo per recuperarli”.
Una decisione improvvisa: c’entra il durissimo attacco dell’ex parlamentare Toni Castricone, c’entrano le polemiche che si sono scatenate sulla chat dei segretari subito chiusa, c’entrano i fischi che sono arrivati dal territorio. E forse la regia, ancora per poco dietro le quinte, di Giovanni Legnini.
Renzo riparte da lì, promette, dai territori, dall’ascolto:
“Ritengo che bisogna riunire i coordinamenti provinciali, e parteciperò ad ognuno di essi, per ascoltare e capire cosa sta succedendo nei territori. Solo successivamente farò convocare la direzione regionale e se sarà necessario, lo decideremo insieme, l’assemblea. Al termine di questo percorso saranno individuati i nuovi organismi di cui non farà parte, per ovvie ragioni di opportunità, chi è candidato alle regionali. Quello che non va, che abbiamo sbagliato, che possiamo migliorare: non si può eludere questa fase. Dovremo parlare e capirci senza flagellarci”.
E allora, cos’è successo? Intanto, Di Sabatino cancella il coordinamento voluto da D’Alfonso per cancellare l’impronta di una passata e infelice stagione politica, anche se qualcuno obietta che anche lui ne faceva parte, anche lui è stato indicato dalle stesse persone. Anzi, è stato indicato da un segretario, Marco Rapino, che si è poi dimesso, e quindi probabilmente anche la sua nomina dovrebbe passare al vaglio della direzione e dell’assemblea.
In ogni caso il suo nome potrebbe riappacificare gran parte della base, ora in subbuglio per quanto è successo negli ultimi giorni: la nomina del coordinamento composto da vecchie facce intorno a Rapino segretario, le dimissioni di Rapino nelle successive 24 ore, le proteste e le polemiche.
“Questo Abruzzo deve tornare ad amarsi”,
aggiunge il presidente della Provincia di Teramo, che resta vice segretario perché la nomina a segretario sarebbe incompatibile col suo incarico, e anche questo è un artificio messo in piedi dal Pd.
Una parola, amore, che deve avere colpito anche l’assessore alla Sanità Silvio Paolucci che viene dato ormai per prossimo candidato alla presidenza del Pd, o almeno così pare. Lunedì prossimo a Guardiagrele al ristorante Santa Chiara un gruppo di fedelissimi ha organizzato un aperitivo-cenato per dare “sostegno sincero” alla sua candidatura. E lui ieri ha inviato una lettera ai dipendenti regionali per un invitarli a un incontro. Certo, solo un saluto, visto che le elezioni sono vicine, o così si spera, e la giunta andrà via. Ma che sa molto di campagna elettorale:
“Carissimi, incontrarvi serve sempre, serve per scambiarsi gli sguardi, per percepire gli umori, per parlare…Io sono convinto che le nostre strade si incroceranno ancora”,
e via con gli sguardi che si incrociano, che si incroceranno, che si sono incrociati, l’empatia e le strette di mano: una mail sdolcinatissima che serve per fissare l’appuntamento del 20 settembre alle 10.30 nella sala riunioni della Sanità a Pescara.
ps: E se non è campagna elettorale questa.