L'AQUILA Il blitz di Forza Italia dura tre ore e mezza: alle 12 gli azzurri occupano a sorpresa l'aula del Consiglio regionale per chiedere di andare subito al voto, alle 15,30 rompono le righe. Bisognerà infatti aspettare la prossima settimana per conoscere la data delle elezioni regionali.Al termine di una giornata politicamente movimentata - scandita da conferenze stampa, occupazioni dell'aula consiliare e scontro istituzionale - il presidente vicario della giunta regionale, Giovanni Lolli, comunica ai forzisti che il giorno del voto sarà reso pubblico solo dopo il nuovo incontro che ci sarà la prossima settimana con la presidente della Corte d'Appello, Fabrizia Francabandera, che sta ancora esaminando documentazione e pareri legali ricevuti dai vertici della Regione.
FI OCCUPA L'AULA. La giornata si è aperta con la conferenza stampa convocata in tarda mattinata a Palazzo dell'Emiciclo, all'Aquila, dai consiglieri regionali di Forza Italia Mauro Febbo, Lorenzo Sospiri e Paolo Gatti, nel corso della quale è scattato il blitz con cui i tre esponenti azzurri hanno occupato l'aula Spagnoli, la sala in cui si tengono le sedute del consiglio regionale. Accanto a loro si siede anche il coordinatore regionale, Nazario Pagano. È un colpo di teatro messo in atto come forma di protesta per chiedere a Lolli e al presidente del consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio la cessazione di «atteggiamenti dilatori» e l'indicazione di una data «possibilmente tra l'11 e il 25 novembre e comunque non oltre il 2 dicembre. Qualunque altro rinvio sarà da noi impugnato davanti al Tar».
I LORO MOTIVI. «Continuano a nascondersi dietro alla decisione della Corte d'Appello» hanno attaccato i tre esponenti azzurri «che però non ha nessuna responsabilità sulla decisione. Il compito di decidere è in capo al vice presidente Lolli e al presidente Di Pangrazio. D'Alfonso si è dimesso ad agosto, da allora il Consiglio regionale è fermo e tutte le emergenze dei territori non stanno ricevendo una risposta».«La questione della mancanza dei fondi per svolgere le elezioni», ha poi rimarcato Febbo, «è un finto problema: basterebbe un'anticipazione di cassa. Questa assise consiliare costa alle casse regionali 465 mila euro al mese e malauguratamente dovessimo andare a votare a marzo 2019 butteremmo al vento ben 2 milioni e 790mila euro senza produrre nulla».«Sappiamo che Lolli ha incontrato la Presidente della Corte d'Appello pochi giorni fa», hanno concluso i tre affiancati dai sindaci di Tortoreto, Colledara, Nereto, Penna Sant'Andrea, Notaresco, Castel Castagna, Corropoli, Ancarano, l'ex sindaco di Atri Gabriele Astolfi, e l'assessore comunale Amelide Francia di Isola del Gran Sasso. «Vogliamo sapere cosa si sono detti e se sono state proposte delle date. In caso contrario occuperemo a oltranza».
L'INCONTRO CON LOLLI. Febbo, Gatti e Sospiri hanno invitato Lolli a recarsi all'Emiciclo, ottenendo però un secco rifiuto. I tre consiglieri di Forza Italia sono però stati ricevuti da Lolli nel primo pomeriggio nel suo ufficio di Palazzo Silone, sede della giunta regionale. Al termine del faccia a faccia, durato non più di un'ora, il presidente vicario ha preso atto della posizione della minoranza ma ha confermato, per ragioni di «correttezza istituzionale e di rispetto nei confronti degli impegni presi nei confronti del presidente della Corte d'Appello», di non poter rivelare alcunché.
L'OCCUPAZIONE È FINITA. Febbo, Gatti e Sospiri hanno giudicato l'incontro con Lolli positivo da un punto di vista istituzionale ma negativo sotto il profilo politico. I tre hanno poi messo fine all'occupazione dell'aula consiliare non prima di aver diramato, però, una nota con la quale hanno annunciato il ricorso al Tar in caso di slittamento oltre il 2 dicembre: «Su questa data», affermano i consiglieri azzurri, «Lolli ha riferito dell'esistenza di pareri diversi. Ma superare il 2 dicembre significa per noi adire alle vie giudiziarie. Se l'incontro di oggi con Lolli ci fa essere soddisfatti sul piano istituzionale, sul piano politico siamo profondamente amareggiati e preoccupati. Sono passati 5 mesi dalla acclarata incompatibilità dell'ex presidente D'Alfonso e 40 giorni dal decreto di scioglimento del Consiglio e non c'è ancora la data delle elezioni».
La replica di Lolli agli azzurri: «La data si conoscerà tra pochi giorni»
«La correttezza istituzionale e l'impegno assunto nei confronti del Presidente della Corte d'Appello vincolano rigorosissimamente, in questa delicata fase istituzionale, il mio comportamento nelle vesti di Presidente vicario». Inizia così il comunicato diramato ieri da Giovanni Lolli in risposta a Sospiri, Gatti e Febbo prima del faccia a faccia avvenuto a palazzo Silone. In mattinata, Lolli, aveva anche detto che non si candiderà. Poi ha replicato con tono visibilmente infastidito all’aut aut posto dai consiglieri di Forza Italia. «In attesa dell'incontro previsto per la prossima settimana e a seguito della richiesta della dottoressa Francabandera di esaminare attentamente la documentazione e i pareri che la Regione le ha consegnato, come Presidente non devo, non posso e non voglio violare in alcun modo la procedura avviata, anticipando o confidando a chicchessia informazioni, date o comunicazioni di sorta, prima che il confronto con la Presidente della Corte d'Appello si sia concluso». Nella nota Lolli obietta che questa fase è riservata «al confronto tra gli organi istituzionali competenti e non è prevista alcuna condivisione con partiti, gruppi politici, sindaci, enti, associazioni o singoli cittadini; tanto più se una sollecitazione o addirittura una 'pretesa' viene avanzata da un luogo istituzionale provocatoriamente occupato. Riterrei gravissimo e offensivo verso le prerogative della dottoressa Francabandera e mie, condividere informazioni o 'sapere cosa ci siamo detti' in un incontro che è stato doverosamente riservato come sempre è successo in casi del genere. La data delle elezioni verrà fissata a breve e in quel preciso istante a tutti gli abruzzesi ne verrà data comunicazione». (ro.ci.)