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Data: 15/09/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Tagli ai fondi per le periferie, sindaci ancora in rivolta Il premier: risolvo in 10 giorni

ROMA E' sempre tesissimo il clima sul taglio di 1,6 miliardi ai fondi per il piano delle periferie avviato nel 2015 dal governo Renzi. Ieri c'è stato un nuovo scontro fra sindaci e governo. Il primo cittadino di Palermo, Leoluca Orlando, non si è presentato all'incontro con il premier Giuseppe Conte, in visita a Palermo, per protestare contro il taglio inserito dall'esecutivo nel decreto milleproroghe appena approvato dalla Camera che toglie a Palermo ben 16 milioni per progetti già avviati per il quartiere Brancaccio, uno dei più difficili della città.
Conte ha colto l'occasione della protesta per ribadire quanto annunciato due sere fa dopo un lunghissimo incontro con una delegazione di una ventina di sindaci. «Ripeto - ha detto Conte - quanto dichiarato dal sindaco di Bari Antonio Decaro, presidente dell'Anci, l'associazione dei Comuni, dopo l'incontro a Palazzo Chigi, ovvero che il governo entro una decina di giorni, in un prossimo decreto, rimetterà i fondi nella disponibilità dei Comuni. Il resto sono polemiche fini a se stesse».
LE RASSICURAZIONI
Anche la ministra per il Mezzogiorno, Barbara Lezzi, ha tenuto a rassicurare i sindaci: «Se i fondi non saranno assegnati prima - ha detto - potremmo pensarci con la legge di Bilancio».
Ma se l'Anci attende con un atteggiamento di fiducia istituzionale, una parte dei sindaci non sembra fidarsi. Di qui il gesto di Leoluca Orlando. Che non è il solo. Ha fatto rumore la protesta («Mi sento tradita») anche di una sindaca del M5S, Paola Massidda, prima cittadina di Carbonia, che ha scritto una lettera a Conte lamentandosi del metodo adottato.
Ieri sera in una intervista a Zapping su RaiRadioUno, Decaro ha spiegato nel dettaglio la situazione. In pratica l'Anci resta in attesa di segnali dettagliati da parte del governo che, se non dovessero arrivare, determinerebbero la rottura delle relazioni istituzionali fra governo e Comuni.
Decaro ha fatto chiarezza anche sulla presunta incostituzionalità dello stanziamento di circa 800 milioni sui 1.600 tagliati. «Non c'è questo problema - ha detto il presidente dell'Anci - perché la sentenza della Consulta citata da alcuni esponenti del governo dice che sulle materie che dipendono sia dal governo che dalle Regioni occorre sentire queste ultime. Ma gli stanziamenti per le periferie non vanno concordati con le Regioni. Se comunque vogliamo eliminare anche il più piccolo dubbio basta convocare la Conferenza Unificata, fra Stato, Regioni e Comuni, e il problema si può risolvere con una votazione della durata di 30 o 40 secondi».

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