ROMA Tra Palazzo Vidoni e via XX settembre è corsa contro il tempo per trovare più di un miliardo di euro entro la fine del mese. Senza questi soldi rischiano di saltare i piani di Giulia Bongiorno per assumere tra il 2019 e il 2021 450 mila statali nelle amministrazioni dello Stato, quindi legate ai ministeri, le agenzie e gli enti pubblici non economici. Nel disegno di legge concretezza il ministro della Pubblica amministrazione ha messo nero su bianco la sua intenzione di far saltare il tetto al turn over nel pubblico impiego, che fino a quest'anno era al 25 per cento: dall'anno prossimo ogni travet andato in pensione sarà sostituito. Un piano, che ha ottenuto il plauso di Cgil e Cisl, ma che non è ancora partito e per il quale il costo complessivo oscilla tra i 3 e i 4 miliardi di euro. Da settimane la Bongiorno ripete - mai smentita - di avere avuto assicurazioni dal ministro dell'Economia, Giovanni Tria, sulle risorse. Intanto nel Concretezza ha dovuto rinunciare a un progetto che le stava molto a cuore: anticipare già nel 2018 le prime assunzioni.
IL DOSSIER
Dal ministero dell'Economia spiegano che l'iter per avviare il dossier registra non pochi ritardi. In primo luogo gli enti interessati avrebbero già dovuto mandare a Palazzo Vidoni i loro fabbisogni, cioè il numero dei dipendenti da sostituire, senza i quali è impossibile calcolare le risorse necessarie. Il ministro Bongiorno non soltanto li ha sollecitati e creato una struttura ad hoc di supporto, ma per semplificare la ricognizione ha anche specificato nel Concretezza che saranno «reclutati in via prioritaria» esperti in informatica, semplificazione dei processi amministrativi, gestione dei fondi strutturali, contrattualistica pubblica, e attività ispettiva.
Questi ritardi non aiutano, anche perché la nota di aggiornamento del Def va presentata entro il 27 settembre. In via XX settembre fanno sapere che c'è attenzione al superamento del turn over, ma senza i fabbisogni e con le pressioni della maggioranza per altri dossier in manovra (pensioni, reddito di cittadinanza o tagli fiscali) questo capitolo potrebbe non essere più una priorità.
LE SIMULAZIONI
Al momento, nelle simulazioni sulla legge di bilancio, si starebbe lavorando soltanto sulla copertura per i rinnovi contrattuali, per il salario accessorio ai precari stabilizzati dalla legge Madia e per concludere il turn over del 2018. Il tutto mentre il Viminale preme per sbloccare già entro la fine dell'anno l'ingresso di nuovi agenti delle forze dell'ordine. Eppoi c'è da fare i conti con i tempi tecnici per indire i primi concorsi, che rischiano di slittare alla fine del 2019. Anche per questo la Bongiorno ha inserito la possibilità di reclutare i travet, ma «nel limite massimo dell'80 per cento» dei posti disponibili, attraverso le graduatorie delle selezioni già effettuate.
Per quanto riguarda i contratti, l'esecutivo dovrebbe prevedere le risorse per il nuovo triennio che scatta nel 2019, mentre sono andati effettivamente in vigore da pochi mesi gli incrementi legati al precedente periodo 2016-2018, i primi dopo i lunghi anni di congelamento delle retribuzioni. Una situazione a cui aveva posto fine la Corte costituzionale con la sua sentenza del 2015.
Intanto è polemica sulla creazione del Nucleo della Concretezza, la nuova task force che dovrebbe occuparsi di controllare l'azione amministrativa di enti centrali e locali. Parlano di «intervento commissariale» Serena Sorrentino e Franco Martini della Cgil. Da Palazzo Vidoni replica il sottosegretario Mattia Fantinanti: «Nessun attentato all'autonomia dell'amministrazione e al principio della sua autoregolamentazione».