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Data: 16/09/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Legnini: lascio il Csm con tanti risultati. Diritto d'asilo, leggi razziali e baby gang: il vicepresidente anticipa i temi che tratterà il 24 settembre al plenum di fine mandato

L'AQUILA «La scienza incide moltissimo sulla giustizia: influisce sulla qualità della legislazione perché, sempre di più, irrompe nel processo». A pochi giorni dalla scadenza del mandato di vice presidente del Consiglio superiore della magistratura, Giovanni Legnini, ha chiuso, all'Aquila, i lavori del convegno "Scienza e giustizia", organizzato dal Gran Sasso Science Institute. Una riflessione a tutto tondo sulle nuove sfide che il progresso scientifico e tecnologico pone all'ordinamento giuridico. «La giustizia è un'aspirazione», ha detto nella sua relazione Fabrizia Ida Francabandera, presidente della Corte d'Appello dell'Aquila, «i giudici usano il diritto e le regole, ma oggi c'è un confronto sempre più serrato tra saperi e competenze diverse». E a margine del convegno, Francabandera ha annunciato per la prossima settimana la comunicazione sulla data delle elezioni regionali.
SCIENZA NEL PROCESSO. «Il dialogo tra scienziati e giuristi si fa ormai imprescindibile e necessario», ha spiegato Legnini, «sullo sfondo vi è, nella vita come nel processo, il ruolo che potranno svolgere l'intelligenza artificiale e la robotica, l'ultima grande rivoluzione tecnologica. Il robot sostituirà molte funzioni demandate all'uomo. Potrà sostituire anche quella del giudice? Questo è il grande interrogativo. Noi pensiamo di no, perché il giudizio è fatto di umanità, sensazioni ed emozioni».
LEGNINI LASCIA IL CSM. Ha scelto l'Abruzzo, Legnini per fornire qualche anticipazione sul bilancio del mandato come vice presidente del Csm, «di cui sono molto contento», ha detto e che verrà formalmente presentato al plenum straordinario del 24 settembre, a Roma, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.«Sarà un bilancio ricchissimo di risultati e di innovazioni nel governo autonomo della gestione della magistratura di cui credo tutti i componenti, ed io stesso, possiamo andare fieri pur consapevoli dei limiti di errore che ciascuno di noi può commettere nell'esperienza istituzionale», le parole di Legnini, «abbiamo programmato alcune iniziative sintomatiche del lavoro svolto in questi anni: abbiamo presentato le risoluzioni che il Csm ha fatto sulla protezione internazionale e sul diritto di asilo, tema attualissimo; in secondo luogo, abbiamo tenuto a Napoli un plenum sulla criminalità minorile e sulle baby gang, con una risoluzione che dà delle indicazioni molto forti, a fronte di un fenomeno, purtroppo, in crescita. L'altro ieri abbiamo presentato gli esiti di un lavoro di ricerca sulle leggi razziali, sui reati di odio e le nuove tendenze discriminatorie. Martedì presenteremo numerose iniziative di riorganizzazione degli uffici giudiziari».
OTTOBRE DI RIFLESSIONE. «Ho più di un'opzione da valutare. A ottobre rifletterò sul mio futuro», ha dichiarato Legnini senza sbilanciarsi troppo rispetto agli impegni che lo attendono alla scadenza del mandato, «subito dopo il 25 ottobre prenderò qualche giorno di riposo, poi comincerò la riflessione», ha tagliato corto il vice presidente del Csm.
NODO ELEZIONI. «C'è un percorso istituzionale in corso che stiamo portando avanti e che ho fiducia si possa concludere la prossima settimana», ha confermato il presidente della Corte d'appello dell'Aquila, Francabandera, in merito alla decisione della data delle elezioni anticipate in Abruzzo. «Stiamo lavorando in un clima di grande serenità con il presidente della Regione, Giovanni Lolli e il presidente del consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio che hanno mostrato assoluta disponibilità a rispettare le norme e, quindi, la giusta tempistica».
L'AUSILIO DEI ROBOT. Sul palco si sono alternati nomi di primissimo piano: Giancarlo Montedoro, Consigliere di Stato, Alfonso Celotto, Università Roma Tre, Maria Chiara Carrozza, scuola superiore Sant'Anna di Pisa, Luciano Maiani, La Sapienza di Roma e Giovanni Canzio, primo presidente emerito della Corte di Cassazione. In platea, tra gli altri, l'ex sottosegretario alla presidente del Consiglio dei Ministri, Gianni Letta, la senatrice, Stefania Pezzopane e il presidente vicario della Regione, Lolli. «La nostra esperienza di magistrati», ha sottolineato Francabandera, «è quella di giudici che hanno bisogno dell'apporto scientifico e si devono affidare a periti terzi. Le nostre decisioni entrano nella libertà personale, nella famiglia, nella vita, sono delicatissime. Le sentenze che scriviamo sono pietre e possono fare male. Ci affidiamo alle comunità scientifiche e questa, per noi, è una garanzia, ma il giudice deve sempre mantenere il controllo del sapere scientifico che entra nei processi».
ESPERTI A CONFRONTO. «La scienza sta entrando con prepotenza all'interno dei processi»,ha dichiarato Canzio, «basti pensare al terremoto e alle indagini che sono nate dopo il 2009 o al crollo del ponte di Genova: vicende nella quali occorre necessariamente rivolgersi alla scienza per ottenere risposte oggettive. Il dibattito tra periti e consulenti da un lato arricchisce il sapere del giudice, ma dall'altro lo obbliga a codificarle, decifrarle e calarle nel contesto giuridico».

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