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Pescara, 24/07/2024
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Data: 16/09/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Di Marco lascia la Provincia. Oggi si dimette per la Regione. Il presidente annuncia l'addio a un mese e mezzo dalla scadenza del mandato «Questo è il primo passo. Sarà il Pd a decidere le candidature per il Consiglio»

PESCARA Il presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco, è pronto a dimettersi per correre alle elezioni regionali. La lettera per lasciare il posto è già pronta. E ieri è stato lì lì per protocollarla. Ma alla fine non lo ha fatto e ha rinviato tutto ad oggi. «Nessun dubbio» sulla scelta di lasciare Palazzo dei marmi, tanto più che il suo incarico è in scadenza e non può essere rinnovato. Punta a conquistare un posto all'Emiciclo ma il ruolo di presidente lo rende incompatibile (di qui la necessità di dimettersi). E punta a candidarsi con il Pd, il suo partito. Ma «è il Pd a dover decidere le candidature. E le dimissioni da presidente della Provincia sono il primo, indispensabile, passo». C'è la possibilità, nel momento in cui l'addio sarà formalizzato, di ripensarci. E di ritirare le dimissioni, «entro il 6 ottobre. Ma io sono l'unico che non le revocherà», diceva ieri Di Marco, sicuro della sua scelta di mirare al palazzo della Regione, «in Consiglio, non come presidente». I prossimi giorni sarà comunque impegnato nel lavoro degli ultimi anni, in Provincia. «Continuerò a fare quello che serve», ha annunciato. «Devo approvare il bilancio dell'ente, con un decreto. Ci sarà l'inaugurazione dei laboratori dell'istituto alberghiero», attesa da anni. «E poi ci sono tanti adempimenti funzionali al mio successore». Già, perché Di Marco avrebbe comunque lasciato a breve il suo posto in piazza Italia. «Il 31 ottobre ci sarebbe stata l'elezione del nuovo presidente della Provincia e io non sarei stato in condizione di ricandidarmi, come sindaco» visto che a primavera dell'anno prossimo scadrà il mandato di primo cittadino di Abbateggio (Di Marco è alla guida del Comune da 15 anni).La conquista del posto in consiglio regionale, obiettivo della «scalata» dei prossimi mesi, «mi consentirà di contribuire a rispondere alle esigenze del territorio che conosco bene perché ho guidato la Provincia (è anche coordinatore dell'Unione delle Province d'Abruzzo), ma anche perché sono sindaco e sono stato coordinatore del club dei Borghi più belli d'Italia. E poi sono stato occupato nella funzione di rappresentante delle Pro loco d'Abruzzo, circa venti anni fa. In questo modo ho conosciuto tutti i comuni d'Abruzzo». Lasciandosi alle spalle un'esperienza gravosa come quella di presidente della Provincia nel periodo post-riforma, Di Marco dice di essere «consapevole delle difficoltà di gestire un ruolo di livello regionale, che non è di accompagnamento al presidente della Regione ma di stimolo». Guardando agli ultimi anni a Palazzo dei marmi, con le risorse ridotte all'osso e le funzioni tagliate rispetto al passato, il presidente uscente assicura di aver fatto di tutto. «Mi sono misurato con la riforma e con le difficoltà della Provincia mettendo a disposizione tutto il mio tempo e le mie energie. Ma ho incontrato i territori con cui ho lavorato e ho registrato l'entusiasmo di sindaci, consiglieri e assessori, che si dedicano con impegno a risolvere le criticità del pescarese».

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