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Data: 16/09/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Di Primio insiste: presidente o niente. Ufficializzata la presenza alle prossime elezioni e le dimissioni da primo cittadino: «Ma per un posto di consigliere non corro»

CHIETI «Il centrodestra abruzzese in questo momento può contare su candidati di qualità e ciò mi induce ad essere fiducioso su una riconquista della Regione ma, allo stesso tempo, preciso che, qualora non fossi io il candidato al ruolo di presidente continuerò ad occuparmi della mia città come sindaco; non sarei disponibile, infatti, a concorrere per la carica di consigliere regionale, seppur più comodo e maggiormente remunerativo, perché non è il carrierismo politico che mi interessa ma il bene della nostra regione». Così il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, ha annunciato le sue dimissioni dalla carica di primo cittadino per concorrere, in qualità di candidato del centrodestra, alla carica di presidente della Regione Abruzzo alle prossime elezioni.
LA LEGGE ELETTORALE. «Una scelta necessaria, condivisa con la mia maggioranza politica», ha spiegato Di Primio in conferenza stampa, «perché nella nostra Regione esiste un'assurda legge elettorale che costringe i sindaci dei Comuni con popolazione superiore a 5mila abitanti a dimettersi prima di essere eletti, in caso di candidatura alla carica di consigliere regionale o di presidente della Regione. Una limitazione che, in verità, esiste anche in caso di candidatura al Parlamento».
CENTRODESTRA UNITO? Secondo il sindaco quello di governatore «è un incarico che sento di poter assolvere nel migliore dei modi, in quanto certo di poter unire tutte le espressioni del centrodestra. La candidatura è stata offerta soprattutto sulla scorta della mia esperienza di amministratore, avendo in questi anni affrontato tutti i giorni, con mano, i problemi della gente, alla quale vanno date risposte e non promesse, e mettendo a disposizione il lavoro e le relazioni istituzionali e personali costruite a Roma quale vicepresidente Anci e componente delle Conferenze Stato-città e unificata. Questo bagaglio umano sarà con me, qualora dovessi servire una comunità più vasta come la regione. Sarò infatti il portatore sano del "campanile" Abruzzo, coltivando l'interesse generale e ascoltando quella parte di società che non solo è impegnata in politica ma è linfa vitale: la società civile, il mondo dell'impresa e delle professioni, dei comuni, piccoli e grandi, palestra per chi ambisca ad amministrare la Regione e a governare il Paese».
TRA DECISIONI E DIMISSIONI. La coalizione di centrodestra avrà ora ora 20 giorni di tempo per prendere una decisione «e io altrettanti», riprende Di Primio, «per ritirare le dimissioni. In questo periodo non ci sarà alcuna compressione delle potestà che sono rimesse in capo al sindaco e la giunta continuerà ad operare con pienezza di poteri».
IL PROGRAMMA REGIONALE. «In questi mesi», ha spiegato il sindaco, «ho studiato insieme ad alcuni professionisti e rappresentanti delle istituzioni i problemi che vengono avvertiti con maggior forza in Abruzzo: su questi costruiremo il programma di governo per il futuro della regione. Si partirà da un welfare in grado di contenere politiche per l'occupazione e il sostegno alle imprese abruzzesi: l'Abruzzo non può continuare ad essere una terra di addii ma un territorio di nuovi investimenti. Si proseguirà con una politica sanitaria che, tenendo a bada i bilanci economici, allo stesso tempo garantisca servizi, soprattutto in alcuni territori. La mia idea è che un ospedale e forse anche più di uno possano ritornare a funzionare. C'è poi il tema che tutti conoscono e vorremmo più valorizzato che è quello dell'Abruzzo dei parchi, della montagna, del mare, il riequilibrio tra aree interne e zone costiere, il dissesto idrogeologico; la risoluzione dei problemi riguardanti le città colpite dal terremoto, L'Aquila e l'area teramana, recuperando il tempo perso; la modernizzazione del territorio soprattutto dal punto di vista infrastrutturale, dalle strade al digitale; maggior attenzione alla macroregione Adriatico-Ionica, il Corridoio 5, l'interporto di Manoppello».
L'IMPEGNO PER CHIETI. «Nel frattempo», ha concluso Di Primio, «continuerò a lavorare alacremente per Chieti e i suoi cittadini, soprattutto per far fronte e rispondere alle assurde azioni mortificatrici e penalizzanti del governo nazionale, come il tentativo di eliminare i finanziamenti del decreto periferie, o di quello regionale, mancati finanziamenti per emergenze, mancata erogazione fondi teatro. Farò come sempre la mia parte e la farò fino alla fine, agirò come se tutto debba farsi entro i prossimi 20 giorni, continuerò a pensare e programmare avendo in mente quale obiettivo il 2020».

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