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Pescara, 24/11/2024
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Data: 17/09/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Bloccati sei ore sul Frecciabianca. Una studentessa di Pescara: «Finestrini bloccati e caldo infernale». Malori tra i 500 passeggeri

Sei ore bloccati sui binari della linea Lecce-Milano, all’altezza della stazione di Cattolica, nel riminese. C’erano oltre 500 passeggeri, tra cui un centinaio di pescaresi, ieri sul Frecciabianca 8814 rimasto fermo, dalle 12 alle 17.50, a causa dell’investimento di una donna, presunta suicida. L’incidente ha bloccato, da sud a nord e viceversa, il traffico ferroviario di almeno altri trenta treni, tra Frecce, Intercity e regionali, arrivati in ritardo di almeno tre ore e mezzo nelle varie destinazioni. I passeggeri sono stati assistiti da Trenitalia e saranno risarciti. Sono state ore di attesa snervanti, rese ancora più estenuanti negli ultimi 45 minuti quando i viaggiatori, tra cui bambini e anziani, sono rimasti senza aria condizionata e illuminazione. Qualcuno ha avuto un malore ed è stato soccorso dai sanitari delle ambulanze giunti tempestivamente sul posto. Nel corso della giornata da incubo i passeggeri hanno ricevuto assistenza da parte dei vigili del fuoco e della protezione civile che hanno raggiunto il convoglio fermo con i generi di conforto, acqua, panini e salati, in considerazione dei tempi lunghi legati alla necessità di attendere il via libera dell’autorità giudiziaria per il recupero dei resti della salma sui binari. Dopo i rilievi dell’autorità giudiziaria sul luogo dell’incidente mortale, il treno è potuto ripartire alla volta di Rimini dove è arrivato intorno alle 18.20. Qui i passeggeri sono stati fatti scendere. Altre due ore di attesa in stazione e poi tutti a bordo di un Intercity partito in ritardo, dopo le 20. Di nuovo, cambio a Bologna. I viaggiatori diretti a Milano hanno preso il Frecciarossa con arrivo previsto alle 21.35. Chi è rimasto sull’Intercity, direzione Piacenza- Parma, è arrivato a destinazione dopo le 22.30. Per tutti, comunque, è stata una giornata infernale con appuntamenti e impegni saltati. Il racconto di Francesca, pescarese, studentessa di Economia a Milano: «Siamo partiti dal binario 3 della stazione di Pescara alle 10.15, con cinque minuti di ritardo. Saremmo un centinaio di pescaresi. Alle 12 lo stop del treno all’altezza di Cattolica, poco più avanti. Nell’immediato non ci sono arrivate notizie precise. Siamo fermi da oltre cinque ore, siamo stati assistiti, ci hanno portato acqua, panini, brioche e buste di salati, ma certamente siamo esausti». Fino alle 17 l’attesa è stata sopportata più o meno stoicamente, poi i viaggiatori sono piombati nel buio e senza climatizzazione. Di nuovo la studentessa: « Siamo dispiaciuti per la morte di una persona, ma siamo esauriti e il caldo è allucinante, ora. Hanno dovuto staccare l’aria condizionata per consentire ai soccorritori il recupero dei resti in sicurezza. Non possiamo scendere e non possiamo aprire i finestrini perché sono sigillati. Qualcuno ha accusato malori e sono dovuti intervenire gli infermieri delle ambulanze». Pochi minuti prima delle 18, la notizia che tutti attendevano: «Gli altoparlanti annunciano che stiamo per ripartire e a breve ripristinano l’aria condizionata».


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