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Pescara, 24/07/2024
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Data: 18/09/2018
Testata giornalistica: Prima da Noi
Elezioni Abruzzo: si vota il 10 febbraio 2019 (forse)

ABRUZZO. La riserva è stata sciolta ed i serata è arrivata la data.
Il presidente Vicario Giovanni Lolli ha fissato al 10 febbraio 2019, la data per l'elezione del Presidente della giunta e per il rinnovo del consiglio regionale. La decisione è stata sancita d'intesa con la Presidente della corte d'Appello dell'Aquila, Fabrizia Francabandera, e sentito il presidente del consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio.
Domani Lolli firmerà il decreto di fissazione della data delle elezioni con la conseguente convocazione dei comizi elettorali.
Deluse le aspettative di chi pretendeva di votare entro dicembre e comunque al più presto possibile.
Forza Italia ha già annunciato (come promesso) ricorso al tar per cui la battaglia sulla data delle elezioni continua…

«È una data inaccettabile, intollerabile, inopportuna: faremo ricorso al Tar», ha spiegato il presidente della commissione di vigilanza, Mauro Febbo.

Il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo, Lorenzo Sospiri, invece dice di aver già chiamato i suoi legali per impugnare dinanzi al Tar «la folle scelta della giunta regionale», «ritengo tale decisione non condivisibile, non corretta, contraria al bene dell’Abruzzo e che determinerà un evidente sperpero di denaro pubblico».

A tale proposito Forza Italia ha annunciato, a partire dalla scadenza dei 90 giorni dallo scioglimento dell’assise determinata dalle dimissioni dell’ormai ex Presidente D’Alfonso, ovvero dal 22 novembre, sino al ritorno alle urne, di restituire i soldi delle indennità.

«E’ inaccettabile la scelta del PD di tornare alle urne nel 2019, a un anno dall'incompatibilità e a sei mesi dalle dimissioni del Presidente D’Alfonso. Lo statuto e le leggi regionali in combinato disposto prevedono che, in caso di scioglimento anticipato del Consiglio regionale, il ritorno al voto debba essere garantito entro tre mesi dalle dimissioni del Presidente della Giunta regionale. Il PD ha, come al solito, "stirato" le leggi al solo fine di allontanare quanto più possibile la sicura debacle che li attende alle urne. Attendiamo la pubblicazione del decreto, sarà interessante capire le motivazioni che hanno ispirato i decisori su tale scelta e anticipiamo che valuteremo insieme ai nostri legali se siano stati rispettati tutti i dettami normativi».
Il M5S era intervenuto a più riprese sul tema della data del voto, spiegando che una scelta che avrebbe posticipato di troppo la data di ritorno alle urne avrebbe aperto diversi fronti di crisi, sia a livello amministrativo che relativamente alle scelte programmatiche e strategiche per la nostra regione.
«Una decisione che espone a un pericolo enorme l’economia della nostra regione. La legge, infatti, stabilisce che possano essere approvati solo atti “indifferibili” e “urgenti”. Il bilancio è certamente un atto indifferibile ma solo relativamente alla parte ordinaria, vale a dire l’approvazione di quella parte di bilancio che riguarda le spese correnti o quelle obbligatorie. A nostro avviso, non sarà possibile approvare nessuna misura straordinaria, penso ad esempio al settore della cultura o a interventi sulle società partecipate, che vede proprio nella sessione di bilancio l'approvazione di provvedimenti attraverso progetti di legge o emendamenti. Una sciagura per la già delicata situazione che vive Regione Abruzzo in tema di bilanci, per cui vale la pena ricordare che l’ultimo bilancio parificato dalla Corte dei Conti risale al 2012. “Il PD è il malato terminale di questa regione».

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