PESCARA I temi caldi della sicurezza e dell’immigrazione. Il rapporto intenso con l’Abruzzo, segnato anche dalla dolorosa vicenda della scomparsa della sorella, medico pediatra all’ospedale di Pescara. Marco Minniti (foto) a Pescara riempie gli spazi vuoti della Festa de L’Unità offrendo un colpo d’occhio diverso da quello dei giorni precedenti. Parla anche del futuro del Pd, il dilemma che sta attraversando il suo partito sulla proposta di archiviare ancora una volta nome e simbolo. L’ex ministro dell’Interno fa sapere, proprio dal palco di Villa de Riseis, che questa sera sarà alla cena a quattro organizzata da Carlo Calenda con lui, Matteo Renzi e Paolo Gentiloni per affrontare la grande questione. Ma fornisce qualche anticipazione non proprio in linea con l’idea dell’ex ministro dello Sviluppo economico: «Ho trascorso tutta l’estate a riflettere su quale potrebbe essere il nome migliore. Ne ho scartati tanti e alla fine ne è rimasto soltanto uno: democratico». Ex segretario provinciale del Pci di Reggio Calabria, quando era ancora giovanissimo, Minniti ricorda di essere «il massimo esperto di cambiamenti di nomi» del suo partito. Proprio per questo avverte che il cammino da intraprendere per recuperare il consenso è un altro: «Se la sinistra risponde alla percezione di insicurezza con le statistiche, non ha capito nulla. Occorre tornare nei quartieri dove la gente ha paura di uscire e di rientrare a casa, per dialogare con tutti. Anche se - avverte il deputato del Pd - i reati sono diminuiti del 10% e il nostro è l’unico Paese d’Europa a non essere stato colpito dal terrorismo nell’anno nero del 2017. Anche se, al momento dell’insediamento del nuovo governo, gli sbarchi degli immigrati erano diminuiti dell’85%, perché qualcuno dall’Italia aveva raggiunto la Libia e attraversato il deserto per parlare con i governanti e le tribù di quei territori». Il dialogo e i fatti, come “quartieri liberati dal degrado”, contro chi costruisce il consenso cavalcando la paura. Ecco la strada indicata da Minniti al suo partito: un percorso diverso dal semplice cambio del nome.