TERAMO C'è un teramano tra gli indagati per il crollo di ponte Morandi. È l'ingegnere Fulvio Di Taddeo, 61 anni, originario di Cortino, dirigente di Autostrade per l'Italia. Di Taddeo ha casa e studio da ingegnere a Teramo ma in realtà vive a Roma da quando lavora per la società concessionaria del tratto autostradale dove si è verificata la strage del 14 agosto. Secondo quanto riportato da organi di stampa nazionali, il professionista teramano sarebbe il responsabile del controllo dei viadotti di Autostrade per l'Italia. Due anni fa, a Piacenza, fu tra i relatori di un convegno sulle infrastrutture in Italia trattando di "Calcestruzzi innovativi per il ripristino di ponti e viadotti sulla rete autostradale". A difenderlo, nel procedimento penale aperto dalla Procura di Genova, sono due avvocati: Carlo Marchiolo di Roma (che rappresenta altri dirigenti della società autostradale) e il teramano Giandonato Morra, che Di Taddeo conosce personalmente da tempo. Morra annuncia che quasi certamente sarà a Genova, il prossimo 25 settembre, per l'incidente probatorio fissato dal gip di Genova allo scopo di conferire l'incarico ai periti delle parti. E avverte: «Al momento è una situazione molto in evoluzione, ci sono venti indagati ma si parla di ulteriori trenta persone. Sono certo che non tutte queste persone andranno a processo». In ogni caso sarà un processo che per anni dominerà le cronache nazionali e per Morra, dopo la sconfitta elettorale alle comunali, parteciparvi sarebbe una bella rivincita personale.Le accuse per gli indagati al momento sono omicidio colposo plurimo, disastro colposo e attentato colposo alla sicurezza dei trasporti. La società Autostrade, in particolare, risponde di omicidio colposo plurimo aggravato dal mancato rispetto della normativa anti-infortunistica. Le persone indagate oltre che ad Autostrade per l'Italia appartengono al ministero delle Infrastrutture e al Provveditorato alle opere pubbliche di Liguria, Piemonte e Val d'Aosta.