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Data: 18/09/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Tasse e ricostruzione, Lolli chiama a raccolta i sindaci. Sul tavolo un pacchetto delle priorità per strappare un impegno al governo. In cima all'elenco la richiesta di incontro con il sottosegretario Giorgetti

L'AQUILA «Qui in ballo c'è molto, moltissimo. Il futuro economico di un territorio, la ricostruzione, la città. Ma forse qualcuno non se ne è accorto. La situazione è drammatica: L'Aquila e il sisma del 2009 stanno scomparendo dai tavoli nazionali». Per qualche istante abbandona il suo tradizionale "aplomb" il presidente vicario della Regione, Giovanni Lolli, che ieri ha chiamato a raccolta, a Palazzo Silone, Comune dell'Aquila, sindaci del cratere, associazioni di categoria, sindacati e ordini professionali. E non solo per parlare di tasse. Lolli ha fatto trovare pronta una proposta, elaborata e condivisa da tutto il tavolo, per strappare un impegno al governo sull'emergenza sisma 2009. «Perché di emergenza ancora si tratta», ha detto. Subito un incontro con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Giancarlo Giorgetti: questa la prima richiesta. Nel pacchetto delle priorità, la nomina di un sottosegretario alla ricostruzione, o qualsivoglia referente per il terremoto dell'Aquila, la proroga dell'incarico al capo della Struttura tecnica di missione, Giampiero Marchesi, la nomina dei responsabili dell'Usrc e dell'Usra, la proroga dei contratti in scadenza al personale degli uffici della ricostruzione e la delicatissima questione tasse «per la quale occorre un'interlocuzione immediata con l'Ue».
L'AQUILA È SCOMPARSA. «Io non mi candiderò», ha esordito Lolli nella riunione, «ma una cosa è certa: chiederò, in questo scorcio di fine mandato, a tutti quelli che si candideranno alle prossime elezioni regionali, di rimettere al centro L'Aquila nella piattaforma delle proposte. La ricostruzione della città è ancora pienamente in atto, abbiamo bisogno del sostegno del governo per risolvere tantissime questione ancora aperte. E attenzione, voglio tenere fuori la politica da tutto questo: occorre un impegno sinergico, organico, altrimenti non ce la possiamo fare».
TROPPE EMERGENZE. «Il tempo è tiranno», ha fatto notare Lolli, «siamo a settembre e non è stata data soluzione a una sola delle problematiche sul tappeto. La prima in elenco è senza dubbio la nomina di un sottosegretario alla ricostruzione o di una figura con cui il territorio possa rapportarsi, in quel dialogo costante con il governo che è necessario per portare avanti la macchina della ricostruzione».
SENZA GUIDE. Dal tavolo istituzionale sulle tasse è uscita una precisa indicazione: la richiesta di proroga del contratto al capo della Struttura tecnica di missione, Giampiero Marchesi, che a fine settembre esaurirà il suo compito. Proroga «che dovrà essere congrua alle esigenze di gestione dei fondi Cipe, quindi almeno di qualche mese». Ma rischiano di restare senza "testa" anche l'Usrc e l'Usra, gli uffici della ricostruzione, dove il responsabile, Raniero Fabrizi, sta già operando in regime di prorogatio. «La Regione ha provveduto a indicare il proprio referente, così come i Comuni. Manca la nomina del governo», ha aggiunto ancora Lolli, «per definire la commissione che si occuperà dell'esame dei curricula». A fine anno scadranno anche i contratti dei precari che operano negli uffici della ricostruzione. Si andrà avanti, con molta probabilità, con una nuova proroga, a cui il governo ancora non mette mano.
SOS TASSE. Sulla questione tasse si gioca la partita più grande: «Il governo deve avviare subito un'interlocuzione con l'Europa per elevare la soglia de minimis a 500mila euro. Altrimenti», ha concluso il presidente vicario Lolli, «le nostre aziende saranno spacciate».

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