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Pescara, 24/07/2024
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Data: 18/09/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Verso le amministrative - Centrodestra, nella corsa a sindaco rispunta Masci. Possibile la scelta del coordinatore di Forza Italia se la Lega si prende la Regione. Ma resta in ballo anche Antonelli (FI), strada sbarrata invece per Testa (FdI). Centrosinistra, si candida anche Pagnanelli.

PESCARA «Le trattative nel centrodestra per il candidato sindaco partiranno a breve, subito dopo la scelta per la presidenza della Regione». A farlo presente è il coordinatore provinciale della Lega Gianfranco Giuliante, che conferma che non è ancora partito il dialogo a livello comunale tra i partiti della futura coalizione. I riflettori, per ora, sono tutti puntati sulle regionali e, in proposito, ieri è circolata la voce che le elezioni in Abruzzo possano svolgersi il prossimo 10 febbraio. Adesso, quindi, Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia e liste civiche stanno trattando per la scelta del candidato alla presidenza della Regione. Il dialogo è cominciato l'altra sera ad Arcore con un incontro tra Salvini, Giorgetti, Barlusconi e Tajani. Ma proprio da questo negoziato si determineranno le scelte future per i candidati sindaci di Pescara e Montesilvano. «Se alla Lega dovesse andare la presidenza della Regione», spiegano fonti del centrodestra, «a Forza Italia spetterebbe la scelta di Pescara e, forse, anche quella di Montesilvano». Decisamente più difficile appare l'ipotesi di aspiranti sindaci indicati da Fratelli d'Italia, considerata fuori dai giochi avendo già ottenuto le candidature a Teramo e all'Aquila.Tutti i vertici locali dei partiti di centrodestra sostengono che è presto per parlare di comunali. Tuttavia, nomi di possibili candidati sono già cominciati a circolare, alcuni dei quali con insistenza. E tra questi c'è quello di Carlo Masci capogruppo di Pescara futura, nonché coordinatore provinciale di Forza Italia. Sarebbe lui in pole position per Pescara, al momento, sempreché l'eventuale scelta del candidato dovesse spettare effettivamente al partito di Berlusconi. Masci, oltre ad avere una lunga esperienza come assessore e come consigliere comunale, si è già candidato a sindaco per il centrodestra nel 2003, ottenendo al primo turno il 49 per cento dei voti, contro il 48 per cento di Luciano D'Alfonso, in corsa per il centrosinistra. La situazione si è poi ribaltata al ballottaggio, grazie ad alcune alleanze con le civiche che hanno permesso a D'Alfonso di essere proclamato sindaco. Masci, contattato dal Centro, non ha escluso la possibilità di potersi ricandidare una seconda volta. «È prematuro parlarne», si è limitato a dire, «non si sa ancora nulla sul candidato alla Regione. Comunque sia, si dovrà scegliere il meglio, sia per le regionali, che per le comunali. Io penso, però, che si debba parlare prima dei programmi e poi dei candidati, per il bene dei pescaresi e degli abruzzesi. Si dovrà avere un gruppo di persone che amino la città, perché in questi cinque anni è mancato l'amore per Pescara». In posizione più defilata, al momento, c'è un altro candidato di Forza Italia che potrebbe essere speso in alternativa Masci. Si tratta del capogruppo Marcello Antonelli, il quale non ha mai nascosto l'ambizione di voler correre per la carica di sindaco, avendo anche lui acquisito esperienza come assessore comunale e come consigliere. Vorrebbe ripresentarsi anche l'ex sindaco azzurro Luigi Albore Mascia. Appare sbarrata, invece, la strada per Fratelli d'Italia. L'ipotesi di rimettere in gioco per la carica di sindaco il capogruppo Guerino Testa, uscito perdente alle scorse elezioni comunali del 2014, quando il centrodestra si è presentato con due candidati, appare molto difficile da realizzare. «Stiamo lavorando per una lista competitiva», ha affermato, «a noi interessa il programma molto più dei candidati sindaci, perché solo così si potranno recuperare sacche di elettorato perse negli ultimi anni».

Centrosinistra, si candida anche Pagnanelli. Il presidente del consiglio tra i papabili per la carica di primo cittadino. Ma il Pd vuole fare le primarie

PESCARA«Ci sto riflettendo, ma non escludo una mia candidatura a sindaco». Così, ieri il presidente del consiglio comunale Francesco Pagnanelli ha commentato le voci che circolano con insistenza in questi giorni su una sua possibile candidatura a sindaco con la coalizione di centrosinistra. Solo poche parole che, però, non smentiscono quelle voci. E Pagnanelli potrebbe essere proprio la carta da giocare per consentire al centrosinistra di recuperare l'enorme differenza di voti nei confronti del centrodestra registrata alle ultime elezioni politiche e alle amministrative di alcune città. Pagnanelli, del resto, vanta un curriculum di rispetto. Nato a Pescara 41 anni fa, esercita la professione di avvocato dal 13 ottobre del 2006, da quando ha conseguito l'abilitazione presso la Corte d'Appello dell'Aquila. La sua carriera politica, invece, è cominciata quando era un ragazzo con la Sinistra giovanile. Ha militato prima nel Pds, poi nei Ds e ora nel Pd. Nel 2008, è stato eletto consigliere di quartiere con il Pd ed è risultato il più votato in assoluto nelle Circoscrizioni. Ha ricoperto anche l'incarico di vice presidente di Circoscrizione, prima nella maggioranza e poi all'opposizione. Nel 2014, è stato eletto consigliere comunale del Pd con 750 voti e, il 5 aprile del 2017, l'assemblea civica lo ha proclamato presidente del consiglio comunale, in sostituzione di Antonio Blasioli, nominato vice sindaco.Tuttavia, il Pd ha già fatto sapere che la scelta del candidato sindaco avverrà con le primarie aperte a tutta la coalizione. Primarie cui parteciperà anche il sindaco Marco Alessandrini, che ha già detto di essere pronto a ricandidarsi per un secondo mandato. Questi, al momento, i papabili. Altre candidature possibili non sono emerse finora nel centrosinistra. L'ipotesi di Blasioli è ormai tramontata, dopo la sua decisione di volersi candidare come consigliere regionale del Pd.Insieme a lui, altri due assessori sono pronti a lasciare la giunta per correre alle regionali. Si tratta di Giacomo Cuzzi, anche lui del Pd, che ha le deleghe al commercio, al turismo e ai grandi eventi e Giuliano Diodati, con deleghe al bilancio, ai tributi e allo sport, che, dopo aver abbandonato il Partito democratico, scenderà in campo con una lista civica costituita da Donato Di Matteo, chiamata «E mò l'Abruzzo».

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