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Data: 18/09/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
La ricostruzione si è arenata «Il governo deve intervenire». Le emergenze: Stm, Uffici e sottosegretario ad hoc

La richiesta di un confronto con il governo per superare lo stallo dell'interlocuzione istituzionale che si sta determinando sulle partite ancora aperte per L'Aquila. E' la richiesta venuta fuori nel corso del tavolo convocato dal presidente vicario della regione Giovanni Lolli al quale, tra gli altri, erano presenti i parlamentari Pezzopane e D'Eramo. Tra il decreto Genova e il nuovo cratere, il rischio è quello di interrompere la filiera della governance. Le questioni aperte sono diverse: tasse, nomina dei titolari degli uffici speciali, personale in scadenza, nomina della De Micheli scaduta e che si deve sostituire, rinnovo della guida della struttura tecnica di missione perché si sa che il mandato di Marchesi è anch'esso in scadenza. Lolli ha anche ipotizzato di poter chiedere un impegno formale in tal senso alle forze che comporranno il prossimo consiglio regionale e la giunta. Temi affrontati anche dal Pd locale in conferenza stampa. «Il governo nazionale ha abbandonato L'Aquila e le uniche firme messe da loro finora sono state sui no» hanno detto il segretario comunale del Pd Stefano Albano e la deputata Stefania Pezzopane. Bordate al governo giallo verde e all'amministrazione Biondi, colpevole «di avere un atteggiamento troppo accondiscendente». «Mai abbiamo visto un governo così distante dai territori - ha detto Albano - parlano i fatti, a partire dalle mancate nomine per gli uffici speciali. Non ci sono indicazioni sul sottosegretario alla ricostruzione». Per i dem la vicenda dei bandi delle periferie è altra cosa gravissima. Un bando sospeso per una sentenza della Corte costituzionale in cui L'Aquila era ventisettesima. I primi 24 progetti però, ha ricordato Albano, erano già stati finanziati nel 2016. Il risultato è che L'Aquila perde 18 milioni di euro. Albano ha evidenziato che non è stata firmata neanche la convenzione con il Ministero per cui semmai qualcuno decidesse di fare ricorso al Tar L'Aquila non potrebbe partecipare. Per la Pezzopane la città ha ancora bisogno del governo centrale ed ha elencato gli emendamenti bocciati nel decreto terremoto che nel milleproroghe. L'atteggiamento sulla questione tasse, insistono, è indicativo. «Trecento giorni di proroga - ha detto la Pezzopane - passano in fretta e Salvini anziché aprire con l'Europa un confronto va allo scontro». La deputata ha evidenziato che sul terremoto del Centro Italia sono stati bocciati lo stesso gli emendamenti tranne il rifinanziamento del danno indiretto per 5 milioni. La questione dei lavoratori, poi, non è stata affrontata a dovere per i due.

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