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Data: 19/09/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Infrastrutture autostradali e sicurezza - «Autostrade, i fondi nel decreto Genova». Annuncio dell'ad di strada dei Parchi, Ramadori, ma per il nuovo anno si prevede un altro aumento delle tariffe del 3,5%. Un'altra seduta dedicata all'A14 e alle strade provinciali. Caro pedaggi, si torna a protestare al Mit. Sindaci, amministratori e associazioni oggi ancora nella Capitale contro i maxi aumenti su A24 e A25

L'AQUILA «I 192 milioni per la prima fase della messa in sicurezza sismica delle autostrade A24 e A25 potrebbero essere inseriti già nel decreto Genova alla firma del Presidente della Repubblica». Lo ha detto ieri mattina Cesare Ramadori, amministratore delegato di Strada Parchi spa, la società che, dopo aver vinto la gara di appalto europea, dal 2003 gestisce le autostrade abruzzesi e laziali, a margine dell'audizione in Commissione territorio del Consiglio regionale d'Abruzzo riunita all'Aquila.
L'ANNUNCIO. È stato infatti lo stesso ministro delle infrastrutture e trasporti, Danilo Toninelli, ad annunciare nei giorni scorsi in Commissione ambiente alla Camera, un provvedimento proprio per le autostrade A24 e A25. «Anche se i fondi non dovessero essere subito disponibili», ha spiegato Ramadori, «con il decreto firmato potremo andare alle banche a chiedere una anticipazione». Ramadori ha anche annunciato l'intenzione di dotare le autostrade abruzzesi, per prime in Italia, di un sistema di allarme in caso di terremoti. «Stiamo lavorando a un progetto che permetterà di chiudere i caselli e ogni singolo viadotto in caso di scossa sismica di una certa entità. Non è costosissimo o particolarmente complicato e possiamo farlo perché già adesso a fianco dell'autostrada corre un cavo in fibra ottica».
DOPO GENOVA. Dopo la tragedia del ponte Morandi di Genova, le domande dei consiglieri si sono ovviamente soffermate sulla sicurezza. «L'autostrada è sicura», ha affermato Ramadori, «lo è in condizioni di utilizzo normali, e anche in caso di terremoti come quello dell'Aquila. Per eventi sensibilmente più forti ci siamo già attrezzati con un sistema anti scalinamento». Con il terremoto dell'Aquila, infatti, dai viadotti erano stati espulsi gli elementi che permettono lo scorrimento tra piloni e impalcato, con la creazione di uno scalino anche di 30 centimetri. «Se il terremoto ci fosse stato di giorno, altro che Genova», si è lasciato sfuggire Ramadori.
NEMICO SALE. «Il nemico del cemento e del ferro è il sale», ha detto Ramadori, «e comunque Strada dei Parchi ha fatto tutto quello che doveva in termini di manutenzione ordinaria e straordinaria. Abbiamo anche verificato che l'ammaloramento, i distacchi che si vedono nelle fotografie pubblicate dai giornali, non supera i 5-6 centimetri di profondità. Abbiamo ricalcolato quindi ogni singolo elemento e verificato che è comunque perfettamente in grado di lavorare con gli attuali carichi».
LA SOLUZIONE DEFINITIVA. Il vice presidente Mauro Fabris ha ricordato che la soluzione definitiva è legata all'approvazione del piano economico finanziario (Pef) «che attendiamo dal 2013». La messa in sicurezza della A24 e A25 era prevista nella legge di stabilità del 2012 quando, dopo il terremoto del 2009 dell'Aquila, le due arterie erano state considerate strategiche in caso di calamità naturali. Non ci saranno modifiche di percorso, come proposto inizialmente da Strada dei Parchi in un progetto da circa 7 miliardi di euro. Mettere in sicurezza l'attuale percorso di 280 chilometri, con 175 viadotti, 29 gallerie e 2558 campate costerà invece 3,1 miliardi di euro. Quando Ramadori ha toccato il tema del rapporto con i sindaci, il consigliere provinciale Alfonsino Scamolla ha annunciato le proposte che i sindaci porteranno oggi al tavolo con il governo, tra le quali la declassificazione.
NUOVI AUMENTI. Per quanto riguarda le tariffe, nel nuovo piano sono previsti aumenti annuali del 3,5% per tutta la durata della concessione. «Noi pensiamo che aumenti così alti ci penalizzeranno», ha detto Fabris, «perché già oggi si registra un sensibile calo di utenza».

Un'altra seduta dedicata all'A14 e alle strade provinciali

L'AQUILA Verterà sull'A14, e in generale sulle strade a competenza Anas e le provinciali, la prossima seduta della Commissione territorio e lavori pubblici sul tema della sicurezza delle infrastrutture. Lo annuncia il presidente, il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, dopo la riunione di ieri convocata di intesa con il collega del Movimento Cinque Stelle, Riccardo Mercante, per discutere delle priorità riguardo alla manutenzione del sistema infrastrutturale e stradale (ponti e gallerie) abruzzese. «Questa convocazione della Commissione territorio, e le altre che seguiranno», spiega Pietrucci, «è doverosa per rispondere alle preoccupazioni dei cittadini riguardo allo stato e alla sicurezza delle nostre infrastrutture». Pietrucci ha poi precisato, a proposito di A24 e A25, «che in ragione dei controlli trimestrali che vengono effettuati Strada dei Parchi ha sostenuto che l'infrastruttura è sicura anche tenuto conto del livello di degrado che si è registrato in alcuni punti, che non è tale da intaccarne la resistenza e la sicurezza. Farebbe eccezione il verificarsi di un evento sismico di portata rilevante pur nella consapevolezza, hanno precisato i vertici di Strada dei Parchi, che la questione non si pone solo per l'A24 e l'A25 ma per una parte rilevante degli edifici strategici e delle infrastrutture realizzati prima del 2008».

Caro pedaggi, si torna a protestare al Mit. Sindaci, amministratori e associazioni oggi ancora nella Capitale contro i maxi aumenti su A24 e A25

AVEZZANO Ascolto, toccata e fuga, silenzio: il terzo viaggio contro le maxi-tariffe sull'A 24/25 dei sindaci abruzzesi e laziali nella capitale d'Italia, in agenda oggi alle 10, con il supporto di Cgil, Cisl, Uil, Cna, Confesercenti e Confartigianato, ancora non trova un riscontro al Ministero dei Trasporti.«Fino a questo momento», afferma il sindaco di Carsoli, Velia Nazzarro, una delle animatrici della battaglia anti salassi autostradali, assieme al sindaco di Aielli Enzo Di Natale ed altri, «nessuno si è degnato di dare risposta alle legittime richieste mirate a un principio di equità: tariffe autostradali eque alla pari del resto del Paese. Ma questo non fermerà la nostra battaglia per dire basta alle diseguaglianze tariffarie». Dopo il primo faccia a faccia col sottosegretario Dell'Orco, che aveva alimentato qualche speranza, seguito dalla doccia fredda del secondo, quando il ministro Danilo Toninelli dedicò soltanto qualche minuto alla delegazione composta da Nazzarro, Rinaldo Seca, sindaco di Castelli (Te), Alfonsino Scamolla, consigliere provinciale dell'Aquila, Beniamino Pandolfi, sindaco di Colle di Tora (Rieti), Luigino Testi e Luciano Romanzi (presidenti IX e X Comunità montana Lazio), ora tutto tace. L'istanza d'incontro in concomitanza con la terza manifestazione dell'era del governo giallo-verde non ha avuto risposta alcuna dal Mit. Solo silenzio. E allora, ad animare la scena, davanti al Ministero dei Trasporti, per far aprire quel portone e incontrare un interlocutore, ci penseranno gli amministratori e i cittadini di tutto l'Abruzzo e del Lazio che raggiungeranno la capitale a bordo di pullman e auto private. Il fronte abruzzese, infatti, con l'adesione di tanti centri dell'area costiera, con in testa Pescara e Chieti, è ormai compatto nella battaglia contro i maxi aumenti sull'A 24/25. «All'inizio dovevano studiare le carte», aggiunge Nazzarro, «ora però ne è passato di tempo, quindi, vogliamo avere risposte sulle nostre legittime richieste mirate a ridurre le tariffe autostradali e a rivedere la convenzione». Se la porta del Mit resterà chiusa gli amministratori di concerto con Cgil, Cisl, Uil, Cna, Confesercenti e Confartigianato passeranno alla fase di protesta ai caselli autostradali senza escludere i «viaggi dei tir a passo di lumaca e altre forme di lotta». L'obiettivo, infatti, al di là del cambio degli inquilini dei palazzi del potere romano, resta sempre lo stesso: tariffe eque. Il fronte della protesta registra l'adesione del Pd della Provincia di L'Aquila: «Saremo a Roma con i nostri amministratori locali, convinti sostenitori e protagonisti dell'iniziativa, poiché quello del caro pedaggi è un tema di grande rilievo per l'economia e per i costi scaricati su attività produttive e fasce deboli della popolazione di un'area interna e montana già fiaccata da evidenti difficoltà». Altra priorità per il Pd è la sicurezza: «Il governo precedente, negli anni scorsi, ha stanziato, le risorse necessarie per l'avvio degli interventi di messa in sicurezza dell'autostrada», affermano, «oggi assistiamo a un incomprensibile immobilismo del Ministro Toninelli che pregiudica quelle opere e che mette a rischio centinaia di posti di lavoro. I cantieri avviati sono fermi da settimane e 500 lavoratori hanno perso il proprio posto di lavoro, con un danno doppio: la perdita di occupazione e la sospensione delle opere di messa in sicurezza».

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