Per il ministero del Sud non sarà necessario cercare un nuovo partner per la realizzazione della Zes abruzzese, la Zona economica speciale istituita nel 2017 con il decreto Sud con lo scopo di creare nel Mezzogiorno condizioni di vantaggio, in termini economici, finanziari e amministrativi, per lo sviluppo delle imprese già operanti e per l'insediamento di nuove, sul modello di analoghe. La decisione della Regione Molise di abbandonare l’alleanza con l’Abruzzo non pregiudicherà dunque l’avvio in Abruzzo dell’iter per la creazione della Zona economica speciale. Ma sarà necessario rispettare i requisiti richiesti dall’Europa. In particolare la presenza di un grande hub portuale. Così ha risposto il ministero del Sud, tramite Valeria Capone, capo di gabinetto del ministro a una richiesta di chiarimento inviata dal presidente vicario Giovanni Lolli al ministro del Sud Barbara Lezzi dopo il cambio di rotta deciso da Campobasso. «Il ministero», spiega Enzo Del Vecchio, responsabile dell’Ufficio di diretta collaborazione del presidente «riconosce il naturale diritto dell’Abruzzo a poter attivare la procedura a livello “regionale” potendo garantire la presenza di un’area portuale aventi le caratteristiche stabilite dal regolamento europeo quale quella di Ancona, sede dell’Autorità di Sistema Portuale ricomprendente i porti abruzzesi di Ortona e Pescara ». Intanto gli uffici regionali e l’Arap sono stati incaricati di elaborare una proposta di massima (una zonizzazione della Zes) da sottoporre al confronto con tutti gli stakeholder direttamente interessati alla definizione della Zona economica speciale (enti locali, autorità portuale e doganale, prefetture, enti gestori agglomerati industriali, enti gestori nodi logistici, organizzazioni di categoria, sindacati, ordini professionali, istituti di credito, Poli d’innovazione, Atenei abruzzesi). Il direttore generale della Regione Vincenzo Rivera ha attivato un gruppo di lavoro interdipartimentale coordinato dal direttore del dipartimento Attività produttive Piergiorgio Tittarelli . «Con la programmazione delineata ed il confronto che ne scaturirà», spiega il ci si avvierà alla approvazione della Giunta regionale, entro l’anno, del Piano di Sviluppo Strategico più confacente alle attese del nostro sistema economico-produttivo in uno scenario capace di consolidare l’esistente e/o intercettare nuove opportunità». All’indomani della decisione del Molise, definita dall’assessore al Bilancio Silvio Paolucci «una opportunità ed una legittima scelta», l’assessore aveva assicurato che la Regione avrebbe scelto «nelle opzioni offerte dalla legislazione senza neanche tralasciare la possibilità di configurare il territorio della Zes all'interno dei confini della stessa regione». Successivamente c’erano stati contatti tra il senatore Luciano D’Alfonso e il ministero e quindi la lettera con le richieste di chiarimento inviata dal presidente Giovanni Lolli.
I benefici previsti per le nuove imprese
I benefici previsti per le Zes comprendono agevolazioni fiscali e semplificazioni degli adempimenti, sia per le nuove imprese che per quelle già esistenti. E' prevista inoltre l’applicazione, in relazione agli investimenti effettuati nella Zes, del credito d’imposta commisurato alla quota del costo complessivo dei beni acquisiti, entro il 31 dicembre 2020, nel limite massimo, per ciascun progetto d’investimento, di 50 milioni di euro. Il decreto Sud ha previsto di crearne almeno cinque in altrettante Regioni.