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Pescara, 24/07/2024
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Data: 19/09/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Il viadotto a rischio ora passa all'Anas. Annuncio dell'azienda statale: «Pronti a prendere la gestione, nessun pericolo di crollo immediato». Il M5S: «Fuori gli atti»

CHIETI Il viadotto a rischio sull'asse attrezzato in località Selvaiezzi potrebbe passare all'Anas. Ad annunciarlo è stata proprio l'Anas in uno scambio di commenti su Twitter con il sottosegretario M5S alle infrastrutture Michele Dell'Orco e la deputata Daniela Torto. «Chiederemo al ministero delle infrastrutture e trasporti di valutare un nostro eventuale subentro nella gestione del cavalcavia», così recita il messaggio dell'Anas. E non è una dichiarazione fatta a caso perché equivale a ripassare la palla ai grillini: a dire l'ultima parola, secondo l'Anas, dovrebbe essere il ministro Danilo Toninelli del M5S. E sempre su Twitter l'Anas assicura: «Non c'è un pericolo di crollo immediato».
IN ATTESA DEI LAVORI. Il cavalcavia di via del Fiume, chiuso al traffico ma ancora utilizzato da un'unica famiglia di residenti che altrimenti non avrebbe modo di uscire e rientrare a casa, è di competenza del Consorzio industriale Chieti-Pescara. Un ente in liquidazione dal 2015, travolto dai debiti e con le casse vuote: rispondendo al Centro nei giorni scorsi, il presidente del collegio dei liquidatori Camillo D'Angelo ha annunciato che la messa in sicurezza del ponte sarà possibile soltanto dirottando il ribasso d'asta dei lavori in via Piaggio (137mila euro) e sacrificando così altri interventi già previsti nella zona industriale. Ora, la dichiarazione via social dell'Anas potrebbe cambiare il quadro in attesa dei lavori.
SU TWITTER. «È davvero singolare che l'Anas intervenga sui social (Facebook e Twitter) nei post del sottosegretario Dell'Orco e in quelli della sottoscritta quando dai canali ufficiali si ricevono risposte meno tempestive», dice la deputata chietina Torto, «al riguardo voglio ricordare che ho inoltrato due accessi agli atti, uno il 4 settembre e l'altro il 12, per chiedere tutta la documentazione su quel cavalcavia. Prendo atto che l'Anas in qualche modo smentisca, in maniera più o meno indiretta, la necessità di demolire quel cavalcavia, a differenza di ciò che attesta l'unico documento ufficiale di cui per adesso sono in possesso».
GLI ATTI UFFICIALI. Secondo il certificato di collaudo e idoneità statica dell'opera risalente al 2012, il cavalcavia avrebbe dovuto essere abbattuto già 6 anni fa: il viadotto, così dice il documento, «non è collaudabile e non è staticamente idoneo. Pertanto, si rende necessario che venga demolito nella sua interezza, in quanto non esistono le condizioni per interventi di riparazione e adeguamento strutturale e funzionale che possano riportare la struttura alle condizioni di progetto». Ma il Consorzio industriale è in possesso anche di un'altra relazione dell'università d'Annunzio con una conclusione opposta e cioè che sarebbero necessari altri tipi di lavori meno invasivi.
DOCUMENTI RISERVATI. Ora gli esponenti del M5S vogliono leggere proprio questi documenti che, però, restano ancora riservati: «Sono abituata a scavare a fondo e a leggere la documentazione ufficiale, per cui attendiamo di analizzare questi documenti», afferma Torto che ha chiesto un incontro con il prefetto di Chieti Antonio Corona «per un confronto sulle problematiche e gli eventuali provvedimenti che si intendono adottare»: la precedente riunione dedicata al viadotto pericoloso, il 30 agosto scorso, era finita in polemica tra il Consorzio, che ribadiva la mancanza di fondi, e il Comune che chiedeva lavori immediati. «Ho inoltrato richiesta di appuntamento anche con il sindaco di Chieti Umberto Di Primio», conclude la deputata, «per conoscere quali misure si vogliono adottare per il nucleo familiare che usufruisce ad oggi di quel ponte».

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