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Data: 20/09/2018
Testata giornalistica: Il Centro
I sindacati chiedono la fusione tra Ama e Tua. Cgil, Cisl, Uil e Ugl trasporti «Niente si muove in tal senso, mentre l'azienda si avvita su se stessa senza guida e con bilanci drammaticamente in perdita».

L'AQUILA Lo scorso giugno hanno revocato lo sciopero, sperando nell'immediato avvio della trattativa per l'operazione di fusione tra Ama, l'azienda di trasporto pubblico locale e Tua. A distanza di tre mesi, i sindacati del comparto trasporti sono stanchi di aspettare: «Siamo costretti a constatare», affermano i segretari provinciali e le Rsa di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal e Ugl, «che niente si muove in tal senso, mentre l'azienda si avvita su se stessa senza guida e con bilanci drammaticamente in perdita».
Un atto di accusa nei confronti del Comune, che dopo l'approvazione della delibera di estensione dell'affidamento del servizio fino al 2027 e la redazione della perizia asseverata di valutazione dell'azienda, sta ritardando l'iter per definire con la Regione i termini della fusione. «Dallo scorso 6 settembre», aggiungono i sindacati, «giace inevasa una nostra richiesta di convocazione inviata all'assessore alla mobilità Carla Mannetti e al sindaco Pierluigi Biondi. Ad oggi non si è ritenuto necessario convocare l'incontro. Gli impegni assunti pubblicamente e con atti tra le parti rimangono inevasi, né si fa trasparire la reale volontà dell'attuale amministrazione. Non possiamo più attendere. La città ha bisogno di un servizio di trasporto pubblico adeguato, Ama non è più in grado con le attuali risorse economiche e con l'attuale struttura aziendale, di garantire una qualità del servizio decorosa».Secondo le sigle sindacali, «le uniche ricette pensate all'interno dell'azienda per garantirne la sostenibilità passano per una riduzione del salario dei dipendenti. Ricette già viste, come l'aumento della quota di servizio esternalizzata e la riduzione dei salari. Altre sono state le promesse fatte ai dipendenti. Un'unica strada si impone. Perseguire con forza e celerità la fusione con l'azienda regionale dei trasporti».«Se qualcuno pensa ad altre ricette le condivida con il sindacato e soprattutto con la città. Noi non aspetteremo», concludono i sindacati, «e non elemosineremo oltre per essere convocati».

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