Iscriviti OnLine
 

Pescara, 24/07/2024
Visitatore n. 738.558



Data: 20/09/2018
Testata giornalistica: Il Centro
«Asfalto rotto, gli autobus vanno in pezzi». La denuncia dell'Ugl: cerchi distrutti e ammortizzatori danneggiati, lavorare sui pullman è un pericolo

ATESSA Strade colabrodo che mettono a rischio l'incolumità di pedoni e automobilisti e contribuiscono a peggiorare le condizioni già molto precarie degli autobus della Tua, l'azienda regionale di trasporti. Il segretario provinciale dell'Ugl autoferrotranvieri, Fabrizio Mancini, torna ad evidenziare il grave stato delle strade frentane e in generale della provincia di Chieti che presentano voragini, manto rappezzato, deviazioni, corsie a lunghezza ridotta e tratti in cui l'asfalto è completamente ceduto. «La presenza di buche» sottolinea Mancini, «è la criticità maggiore delle arterie del territorio: cerchi distrutti, gomme deformate, ammortizzatori danneggiati e in alcuni casi anche il crollo dei motori per la rottura dei bulloni di sostegno o dei supporti sono tutte conseguenze dello stato pietoso in cui versano le strade. Come segretario provinciale Ugl autoferrotranvieri mi rivolgo alla politica locale, provinciale e regionale e a tutte le istituzioni interessate per chiedere con fermezza un intervento stradale immediato ed efficace». Gli autobus della Tua, prosegue Mancini, «che già versano in condizioni non del tutto ottimali per la scarsa manutenzione effettuata in officina a causa della mancanza di pezzi di ricambio e di liquidità, vengono ogni giorno martoriati e messi a dura prova di resistenza, sia meccanica che di carrozzeria dal dissesto stradale e riportano quotidianamente danni su danni. Anche le autolinee private non fanno salti di gioia». Al disagio delle strade a pezzi si aggiunge, per il segretario provinciale Ugl, anche la mancata manutenzione delle aree limitrofe con «erba alta non sfalciata ai lati delle strade e all'interno delle rotatorie che, in alcuni casi impedisce completamente la visuale, cunette non pulite e che durante le piogge riversano sulle carreggiate acqua e detriti e rami degli alberi non potati lungo le strade provinciali o potati male che spesso graffiano e urtano la parte alta degli autobus e dei mezzi pesanti. Uscire spaventati di casa con l'incubo stradale davanti agli occhi», conclude Mancini, «non è più tollerabile. Oggi si rischiano investimenti, incidenti frontali per evitare fossi, buche e avvallamenti. Nel 2018 sembra di assistere al tramonto dell'età della pietra, altro che alba del terzo millennio».

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it