Che un consigliere comunale di maggioranza depositi un'interrogazione a risposta scritta e orale in aula ad un assessore, è già una notizia; che a protocollarla sia un consigliere comunale espressione dello stesso partito dell’assessore sollecitato, tra l’altro lo stesso del sindaco che ne è persino il coordinatore provinciale, fa ancora più rumore. Segnali di un nervosismo strisciante, le prime ‘scaramucce’ verso le elezioni regionali che rischiano di trasformare in una polveriera la già litigiosa maggioranza di centrodestra al governo della città.
E’ accaduto che il consigliere Giorgio De Matteis, eletto nelle fila di Fratelli d’Italia, ha presentato un'interrogazione all’assessore Carla Mannetti, eletta nelle fila di Fratelli d’Italia, il partito del sindaco Pierluigi Biondi, sull’annosa vicenda dell’aeroporto di Preturo, affidato dalla passata amministrazione di centrosinistra, con convenzione ventennale, alla società Xpress.
I lettori più affezionati sanno che NewsTown segue la vicenda da tempo: in questi anni, abbiamo raccontato dei voli attivati per Milano e presto cancellati per carenza di viaggiatori - soltanto 7 per 4 voli - e così degli aerei che dovevano collegare Preturo ad Olbia e mai decollati; abbiamo seguito con attenzione l'inchiesta sul presunto sotterramento di materiali di risulta sotto il sedime aeroportuale, e l'altro procedimento giudiziario, sull'affidamento della gestione alla società calabrese; ci siamo occupati dei lavoratori licenziati, assunti facendo affidamento sui soldi assicurati dal bando pubblico 'Lavorare in Abruzzo 3', poi revocato dalla Regione per evidenti irregolarità, dando conto della denuncia di uno di loro, che ci aveva raccontato di aver trasportato per la società materiale pericoloso.
Abbiamo denunciato l'inaccettabile spreco di risorse pubbliche, con l'amministrazione Cialente che ha liquidato, per intero, i 588mila euro previsti come contributo allo start up; non solo: ha garantito 46mila euro per i lavori di sicurezza sulla Resa - Runway End Safety Area - e altri 10mila euro per il fantozziano volo inaugurale. Eppure, la società di gestione non ha mai dato seguito agli impegni assunti al momento della firma sulla convenzione: la Xpress, lo ricorderete, aveva assicurato 12.600 passeggeri per il 2012, 56mila per il 2013 e 100mila per il 2014. Al contrario, si è arrivati all'aprile 2015 con l'Enac che ha revocato la concessione alla società, disponendo, tra l'altro, la chiusura dell'Aeroporto dei Parchi dell'Aquila al traffico aereo commerciale (trasporto di passeggeri merce e posta). Diverse le motivazioni. "Innanzitutto, la mancata realizzazione di collegamenti commerciali con carattere di ripetitività", leggiamo dal provvedimento istruito più di tre anni fa; non si è concretizzato il traffico a favore di un segmento di mercato autonomo individuato dalla società concessionaria nel momento dell'apertura dello scalo; i dati relativi al biennio 2013 - 2014 dell'Aeroporto dei Parchi si riferiscono esclusivamente al traffico di aviazione generale, senza alcun dato significativo di aviazione commerciale; l'Aeroporto dei Parchi non è inserito nell'elenco degli aeroporti aperti al traffico aereo commerciale, come peraltro risulta dal Piano Nazionale degli Aeroporti; è stata accertata la carenza di interesse pubblico sotto il profilo trasportistico nazionale e internazionale".
Per questi motivi, i consiglieri di centrodestra - all'epoca, dai banchi dell'opposizione - erano arrivati a chiedere le dimissioni del sindaco Massimo Cialente, con Giorgio De Matteis che era stato tra i più battaglieri nel pretendere lo stralcio della convenzione con Xpress.
D'altra parte, a leggere l'accordo sottoscritto dall'allora giunta di centrosinistra si evince come la revoca dovrebbe essere già nei fatti: avrebbe dovuto avere luogo nel 2015, considerato che tra le clausole per rompere l'accordo era stata inserita anche la "perdita dei requisiti necessari per la certificazione ai sensi del 'Regolamento per la costruzione e l'esercizio degli aeroporti' dell'Enac". Non solo. Causa di revoca sarebbe anche la mancata attuazione del programma d'intervento e del piano degli investimenti; ora: se il piano degli investimenti non è stato mai istruito, il programma d'intervento sì, seppure pasticciato, e non è stato affatto rispettato. Ancor più grave, il dettato che stabilisce - chiaramente - come il concessionario dovesse decadere automaticamente per la mancata apertura dello scalo all'aviazione commerciale.
A dire che la convenzione dovrebbe considerarsi decaduta automaticamente.
Al contrario, la Giunta di centrodestra - insediatasi da più di un anno - non ha ancora provveduto sebbene, nel programma di mandato, si sia fatto esplicito riferimento alla trasformazione dell'Aeroporto in scalo di Protezione civile; la situazione è, invece, ancora congelata e l'infrastruttura giace nel totale abbandono.
Per questo, De Matteis ha presentato l'interrogazione chiedendo "di conoscere con estrema urgenza quale siano le determinazioni dell'amministrazione comunale al fine di tutelare la struttura aeroportuale"; lo ribadiamo, l'atto è piuttosto anomalo, considerato che arriva da un consigliere di maggioranza, tuttavia coerente con la posizione che De Matteis ha sempre mantenuto sulla vicenda e, dunque, più che apprezzabile.
Il consigliere ha ricostruito i passaggi degli ultimi mesi che, se possibile, rendono l'affaire aeroporto ancor più grottesco.
Con nota datata 11 aprile 2017, e dunque con la Giunta Cialente ancora in carica, il Comune ha chiesto alla Xpress una relazione sullo stato d'attuazione del programma così come previsto in Convenzione e i dati relativi al piano economico 2012-2016; non sono arrivate risposte e, dunque, l'Ente in settembre, subentrato l'esecutivo di centrodestra, ha inviato una diffida di 10 giorni per la risposta. Di nuovo, da Preturo non sono gunti riscontri: a quel punto, è stata inviata una nuova nota, via Pec, cui la società aggiudicataria ha finalmente dato seguito, inviando tuttavia informazioni incomplete e palesemente insufficienti. E il Comune, ad inizio novembre 2017, ha rinnovato - ancora - la richiesta, dando 7 giorni di tempo alla Xpress. Che non ha risposto, ovviamente. E dunque, a gennaio scorso - il giorno 16 del mese - l'ennesimo sollecito, con ulteriori 10 giorni concessi alla società per fornire le informazioni richieste; la diffida, tuttavia, non è stata inviata via Pec né con raccomandata con ricevuta di ritorno. Indovinate un pò? Esatto, nessuna risposta.
Una barzelletta, con l'ennesima richiesta del Comune - stavolta inviata via Pec - alla metà di aprile. Xpress stavolta ha risposto, in data 15 giugno, inviando una nota "di cui non si ha però conoscenza", ha sottolineato De Matteis.
Da allora, sulla vicenda è calato il silenzio e, davvero, non se ne comprendono i motivi, considerato che ci sarebbero tutti i presupposti per revocare, finalmente, la concessione ventennale dello scalo ad una società che, negli anni, ha dimostrato, semplicemente, di non essere in grado di gestirlo, per non dire di peggio.
A questo punto, attendiamo fiduciosi la risposta dell'assessore Mannetti al consigliere De Matteis.