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Pescara, 24/07/2024
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Data: 24/09/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Verso il voto in Abruzzo - Centrodestra: i sondaggi ci danno in testa. Forza Italia diffonde la rilevazione che vede in vantaggio la coalizione azzurro-verde seguita dai 5 stelle, Pd in difficoltà

PESCARA Centrodestra avanti, 5 Stelle a un'incollatura, centrosinistra doppiato e in grande affanno. È il quadro di un sondaggio commissionato da Forza Italia a Tecnè in vista delle elezioni regionali del 10 febbraio 2019.Il sondaggio riguardava sia le intenzioni di voto degli elettori che il gradimento su una rosa di nomi in quota forzista per la candidatura a governatore. Per forza di cose oggi resta in piedi solo il sondaggio elettorale. Il secondo è superato dalla decisione di Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni di indicare in Abruzzo un candidato presidente di area Fratelli d'Italia.IL SONDAGGIO. Il sondaggio realizzato su un campione di mille elettori indica Forza Italia al 13,5% (alle politiche prese il 14,44%), la Lega al 23,5% (13,80% alle politiche), Fratelli d'Italia al 4,3% (5,03 il 4 marzo) e l'Udc al 2% (alle politiche Udc-Noi con l'Italia prese il 2,25%).Il centrodestra nel suo insieme è indicato al 43,3 per cento. Il Movimento 5 Stelle è al 38,6% (39,85% alle politiche) e il centrosinistra complessivamente viene dato al 18,1% (il 4 marzo Pd, +Europa, Civica popolare Lorenzin e la lista Insieme erano al 17,60%). Molti gli incerti e gli astenuti: 44,1%.IL CANDIDATO. Ieri è continuato il tam tam sulla rosa dei candidati a governatore targata Fratelli d'Italia. Si fa con insistenza il nome di Michele Russo, imprenditore della comunicazione, ex presidente della società di trasporto pubblico Gtm, ex presidente dei Giovani di Confindustria. Resta in pole Guerino Testa, consigliere comunale a Pescara ed ex presidente della Provincia. E per il secondo giorno torna sull'argomento il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi, il pezzo pregiato della scuderia di Giorgia Meloni. Biondi ha però il problema dell'incompatibilità, salvo dimissioni tempestive. «C'è un parere interno alla Regione», spiega il sindaco, che è anche commissario della provincia dell'Aquila per Fratelli d'Italia, «in cui si dice che il termine è fissato al 6 ottobre, ma è ancora tutto in alto mare. Detto questo, ribadisco che dobbiamo riflettere e fare una rosa di nomi che sia condivisa anche con gli alleati. Faremo riferimento alle risorse migliori che ha Fratelli d'Italia», insiste Biondi, «le presenteremo al tavolo e d'accordo con Giorgia Meloni stabiliremo la nostra candidatura autorevole alla guida di un centrodestra unito». Biondi non esclude una sua candidatura «ma solo se verrò chiamato dall'alto». «Personalmente mi sento di fare tutto», dice, «però io sono stato eletto per fare il sindaco dell'Aquila con un consenso che è andato ben oltre i voti che la coalizione di centrodestra poteva esprimere, ma se verrò chiamato dalla Meloni, rispetterò le indicazioni. Ho un senso dell'appartenenza al partito importante e anche di rispetto e riconoscenza nei confronti della Meloni». Quanto alle dichiarazioni del senatore Nazario Pagano, coordinatore regionale di Forza Italia, che ha definito Fratelli d'Italia «poco radicato sul territorio», Biondi non entra in polemica: «C'è un accordo nazionale», ribadisce, «la votazione di venerdì su Foa sta a significare che questo accordo è blindato: ci rientra anche l'Abruzzo e ritengo che, così come Fratelli d'Italia non avrebbe messo bocca sul candidato di Forza Italia o della Lega, anche gli altri partiti debbano attenersi al rispetto di Fratelli d'Italia. Metteremo in campo la candidatura migliore: Pagano stia tranquillo. Credo che oggi la Meloni possa rivendicare l'Abruzzo anche perché c'è stata la performance dell'anno scorso sull'Aquila». GLI ALLEATI. Ma c'è un pezzo di centrodestra, Udc e Dc, che è rimasto silente fino a oggi, anche perché escluso dalle trattative romane. Enrico Di Giuseppantonio, coordinatore regionale dell'Udc, si sarebbe aspettato un coinvolgimento del segretario nazionale Lorenzo Cesa all'incontro di Palazzo Grazioli: «In fondo noi stiamo ricreando il centro», dice Di Giuseppantonio, che si augura comunque che la scelta ricada su un candidato «competente ed autorevole», anche se la questione principale, dice «è fare un programma delle cose da fare».Più critico il deputato rifondatore della Democrazia cristiana Gianfranco Rotondi, eletto in Abruzzo: «In una Regione democristiana come l'Abruzzo», fa notare Rotondi, «i tre principali partiti del centrodestra si giocano la presidenza al tavolo verde senza nemmeno consultare i partiti democristiani dell'alleanza. Auguri ma dove andate senza di noi? Perché non è detto che ci saremo, a questo punto. La Dc è federata a Forza Italia ma non prende ordini dalla lettura dei giornali né in Abruzzo, né in Sardegna, né in Basilicata e né in Piemonte (dove i nostri voti sono stati sempre determinanti)».

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