L'AQUILA - A Roma nella 21esima edizione di Atreju, festa nazionale di Fratelli d’Italia, che si è conclusa ieri, il tema delle elezioni in Abruzzo non è stato affrontato, neppure dietro le quinte, nonostante la folta presenza abruzzese: ma si è avuta la certezza che sarà Giorgia Meloni a dipanare la non facile matassa della scelta del candidato alla presidenza per il centrodestra alle consultazioni del prossimo 10 febbraio.
Proprio il leader nazionale che con caparbietà ha strappato l’Abruzzo nella ripartizione nazionale delle quattro regioni al voto nel 2019 (oltre all’Abruzzo, la Sardegna, la Basilicata e il Piemonte) nel tavolo di centrodestra di giovedì scorso a Roma, nei prossimi giorni coordinerà il primo summit per cominciare a parlare con i vertici regionali della grande responsabilità di calare il nome che dovrà mettere tutti d’accordo nella coalizione.
Considerando che gli alleati più forti, Lega e Forza Italia, ma anche le formazioni civiche, hanno chiesto di condividere il prescelto dopo una iniziale contrarietà e delusione sulla decisione romana.
Secondo quanto si è appreso, è stata la stessa Meloni in un contatto fugace a dire al sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, con il quale ha una amicizia di vecchia data: “ci aggiorniamo ai prossimi giorni”.
Troppo importanti gli argomenti e la posta in palio nella tre giorni romana tra cui l’idea di un nuovo soggetto politico conservatore, hanno fatto trapelare i dirigenti abruzzesi che comunque continuano a rimanere con la bocca cucita rispetto al tema del candidato.
In questo quadro si inserisce intanto una new entry nella lista dei papabili: si tratta del capogruppo di Fratelli d’Italia al Comune dell’Aquila, Giorgio De Matteis, 59 anni, ex consigliere regionale centrista, ex assessore regionale ai Lavori pubblici ed ex vice presidente del Consiglio regionale nel governo di centrodestra guidato da Gianni Chiodi in sella fino al 2104 quando è stato sconfitto da Luciano D’Alfonso.
Il medico aquilano che ha cominciato a fare politica nella Democrizia Cristiana, è sicuramente colui che può vantare più titoli ed esperienze specifiche anche se è entrato in Fratelli d’Italia l’anno scorso alla vigilia delle elezioni dell’Aquila che hanno fatto registrare la sorprendente vittoria del centrodestra con la rimonta di Biondi, che ha vinto al ballottaggio dopo aver perso nettamente al primo turno.
Secondo alcune fonti vicine al partito aquilano, De Matteis, dopo essere stato difensore strenuo dell’azione di Biondi, oltre che suo stretto consigliere, in questo momento avrebbe rapporti freddi con il primo cittadino, peraltro anche lui in corsa per la candidatura nonostante le perplessità dovute al fatto che dovrebbe lasciare la guida di palazzo Fibbioni, dando il via libera ad elezioni anticipate.
Forse anche per questo non è stato inserito nella lista dei papabili. Una “lacuna” che personaggi nazionali avrebbero sanato parlando direttamente con la Meloni in questi giorni.
Per il resto, della classe dirigente non certo ampia del partito di destra, rimangono in gioco l’ex presidente della Provincia di Pescara, Guerino Testa, il manager nel campo della comunicazione, nonché responsabile di quella di Fratelli d’Italia, Michele Russo, i due coordinatori regionali, Giandonato Morra, candidato sindaco a Teramo nel giugno scorso sconfitto dal centrosinistra dopo aver vinto nettamente al primo turno, ed Etelwardo Sigismondi, e l’avvocato pescarese Augusto La Morgia, già legale dell’ex presidente della Regione D’Alfonso, ora senatore del Pd, e di Carlo Toto, imprenditore pescarese patron dell’omonimo gruppo industriale. (b.s.)