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Pescara, 24/07/2024
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Data: 25/09/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Abruzzo verso le regionali - Così Forza Italia sfascia i piani di Meloni. Il no di Pagano a tutti i nomi trapelati: dal sindaco Biondi a La Morgia e Russo. Per Fratelli d'Italia la strada è in salita

PESCARA Nazario Pagano fa autocritica davanti ai suoi. Si assume cioè tutte le responsabilità per il "demansionamento" di Forza Italia che da protagonista è costretta ora a sottostare alle decisioni di Giorgia Meloni. Ma il leader abruzzese degli azzurri passa subito al contrattacco, appoggiato dai forzisti che ieri sera hanno partecipato al comitato regionale convocato a Pescara dopo la settimana più nera per il partito detronizzato dai vertici romani nella scelta del candidato governatore del centrodestra alle elezioni regionali del 10 febbraio.
LO SPETTRO DEL CRAC. Così per Fratelli d'Italia, chiamati a proporre una terna di nomi condivisi dagli alleati, la strada diventa in salita. Pagano è stato chiaro: se i nomi non piaceranno a Forza Italia la coalizione rischia di rispaccarsi. Ed è questa la notizia politica più significativa della giornata appena trascorsa.Il no di Pagano, affiancato da Antonio Martino, è stato netto nei confronti di tutte le indiscrezioni finora trapelate dalle stanze di Fratelli d'Italia dove è in atto un braccio di ferro tra i "gabbiani" aquilani e i "democratici" pescaresi. Nomi che provengono dalla società civile. Forza Italia quindi sbarra le ambizioni a personaggi come Michele Russo, 53enne imprenditore pescarese delle comunicazioni, e all'avvocato Augusto La Morgia. Parlando invece a quattr'occhi con i più fidati dei suoi, il coordinatore degli azzurri ha dato lo stop pure al sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi che, dopo essersi fatto fotografare con Meloni alla grande convention di Fratelli d'Italia, è tornato nella sua città più deciso che mai a candidarsi, anzi ad autocandidarsi, dicono in Forza Italia, abbandonando L'Aquila a poco più di un anno dalle elezioni che, a sorpresa, hanno premiato il centrodestra. No, non è possibile.ORGOGLIO AZZURRO. «Le ambizioni personali non devono esistere», taglia corto Pagano che, dopo aver incassato le critiche di Lorenzo Sospiri, Umberto Di Primio e Paolo Gatti su Forza Italia uscita ridimensionata pur avendo più di un buon candidato pronto, insiste: «Il candidato di Fratelli d'Italia dev'essere condiviso da noi e dalla Lega, ma penso che non tutti conoscano l'etimologia di questa parola». E poi cerca la sponda di Giuseppe Bellachioma annunciando di volerlo incontrare subito per fare pressing sul partito della Meloni.
ATTENTI AL LUPO. Ma all'orizzonte è spuntato un meteorite politico che sta per abbattersi sul centrodestra abruzzese. Proprio oggi, infatti, il sindaco Pd di Pescara, Marco Alessandrini, ha convocato per le 16 la prima seduta del consiglio direttivo dell'Agir, l'autorità delle gestione integrata dei rifiuti urbani, invitando i sindaci di Avezzano, Gabriele De Angelis, Bellante, Giovanni Melchiorre, Cansano, Mario Ciampaglione, Elice, Gianfranco De Massis, Guardiagrele, Simone Dal Pozzo e San Salvo, Tiziana Magnacca. All'ordine del giorno c'è la nomina del presidente. E se è vero che l'Agir spaccò il centrodestra portando Bellachioma a decidere di correre da solo dopo aver accusato Forza Italia di aver fatto l'inciucio con il Pd, chi dice che la riunione di oggi sarà neutrale come il sesso degli angeli, si illude. E non conosce il leader abruzzese del Carroccio che non le manda a dire e non sopporta di essere preso in giro. Soprattutto quando oggi vedrà concretizzarsi l'asse Pd-Forza Italia con Alessandrini nominato presidente e De Angelis vice.
UN POST AL SOLE. Lavoro e occupazione è lo slogan lanciato ieri su Facebook dall'unica candidata presidente per ora certa, Sara Marcozzi, dei 5 Stelle, che si è fatta fotografare insieme a Pietro Smargiassi e ai suoi collaboratori più stretti mentre, a tavolino, prepara il programma elettorale. E sul social ha scritto: «Queste saranno le priorità del M5S al governo della Regione Abruzzo. Le politiche dei governi di centrodestra e centrosinistra che ci hanno preceduto sono state fallimentari. Mentre gli altri sono impegnati a litigare sulle poltrone, noi stiamo lavorando a un grande piano di rilancio occupazionale». I 5 stelle escono alla luce del sole.

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