ROMA Giovanni Tria continua a dirle no a un aumento dei fondi per il servizio sanitario nazionale. Ma Giulio Grillo avrebbe trovato un alleato inaspettato nella Lega in un'altra partita che non le sta meno a cuore: ridurre il super ticket da 10 euro sulla specialistica. In cambio però il Carroccio vuole imporre al ministro della Salute un'accelerazione per introdurre i costi standard nella spesa del comparto. Sul fronte dei fondi, per venire incontro alle richieste delle Regioni, si chiede un miliardo in più di finanziamento per il 2019, rispetto al miliardo già promesso.Più spazi di manovra la Grillo li avrebbe sulla rimodulazione al superticket da dieci euro. Dalla Lega avrebbero promesso il loro appoggio, ma in cambio hanno chiesto al ministro di dare un'accelerata sull'introduzione dei costi standard per riequilibrare le spesa delle Regioni, iniziando da quelle meno virtuose. Il Carroccio avrebbe messo sul tavolo un progetto preparato dal costituzionalista Luca Antonini, dallo scorso luglio alla Corte Costituzionale. In pratica, prevede l'introduzione di due regioni benchmark (una del Nord, a quanto pare il Veneto, e l'altra del Sud) per calcolare un costo medio dei servizi e delle prestazioni attraverso le migliori performance, con l'obiettivo di livellare e abbassare la spesa su tutto il territorio nazionale.
Ieri la ministra della Salute è tornata a ribadire la richiesta a Tria di un finanziamento adeguato per la Sanità. Fanno quadrato i presidenti grillini delle commissioni Affari sociali, Marialuce Lorefice e Pierpaolo Sileri. La prima si è impegnata nel passaggio a Montecitorio «perché vi sia un progressivo aumento del fondo». Idem per Sileri, che guarda a «tagli degli sprechi, intanto puntando sul discorso dei costi standard, finora mai attuato».
LE REGIONI
Dal fronte regionale l'assessore piemontese alla Salute, Antonio Saitta, fa sapere che servono «all'incirca 2,5 miliardi di euro in più per il Fondo sanitario nazionale». Preoccupato si mostra il governatore toscano Enrico Rossi. «A sentire le voci sui tagli e c'è da far tremare le vene ai polsi. Più in generale le Regioni che hanno i conti in pareggio e garantiscono i Lea devono avere le mani libere». Il presidente nazionale dell'Ordine dei Medici, Filippo Anelli, ricorda che «il SSN è sottostimato. I soldi in più servono per favorire le assunzioni di nuovo personale e per garantire condizioni migliori ai medici. Che sono in sottonumero e sulle cui spalle grava tutta la tenuta del sistema sanitario».