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Data: 26/09/2018
Testata giornalistica: Il Centro
M5S punta sulla battaglia dell'Arit. I dipendenti dell'agenzia regionale per l'informatica in stato di agitazione

TORTORETO Stato di agitazione all'Arit, l'agenzia regionale per l'informatica e la telematica, e sulla battaglia punta il consigliere regionale e candidato M5S per la presidenza della Regione Abruzzo, Sara Marcozzi.La grave incertezza economica per i dipendenti e l'assenza di risposte concrete alle richieste dei sindacati hanno fatto sì che al termine dell'assemblea la maggioranza dei lavoratori approvasse lo stato di agitazione indetto dalle segreterie Cgil Abruzzo e Fp Cgil Abruzzo e la convocazione del tavolo di raffreddamento e conciliazione delle controversie collettive alla Prefettura di Teramo. Già da maggio, fanno sapere i sindacati in una nota, era stato chiesto un incontro all'assessore regionale al Bilancio per analizzare la situazione dell'Agenzia alla luce della nomina di due commissari e per approfondire la questione della sostenibilità economico-finanziaria dell'ente, dato che il finanziamento regionale era ritenuto insufficiente per coprire gli stipendi. «Ma a quella riunione», specificano Carmine Ranieri (Cgil Abruzzo) e Paola Puglielli (Fp Cgil Abruzzo), «non è stato sottoposto alcun atto di riorganizzazione dell'Agenzia. In quella sede l'assessore si era reso disponibile al reperimento delle risorse per la coperture finanziaria occorrente per il pagamento degli stipendi ai dipendenti e per garantire il minimo di operatività per lo svolgimento del lavoro istituzionale».Ma a giugno tutto naufraga, nonostante l'approvazione della delibera di giunta che riconosce all'Arit un ruolo e un regolamento. Motivo del contendere è proprio la delibera dal momento che, come ricordano le segreterie sindacali, l'atto «interviene su materie per le quali le norme vigenti prevedono il confronto con le rappresentanze sindacali nelle forme previste, mentre la Regione non ha ritenuto di aprire nessuna interlocuzione». Alle pressanti richieste di incontro con la Regione segue tuttavia un nulla di fatto.«I dipendenti nel tempo hanno sempre chiesto di poter esercitare le proprie competenze affinché l'Agenzia potesse svolgere compiutamente il ruolo ad essa deputata nell'ambito delle politiche regionali sull'informatica mentre invece si trovano a pagare in continuazione disfunzioni e responsabilità che sicuramente non possono pesare sui lavoratori - si legge ancora nella nota Cgil e Fp Cgil - Negli anni l'Agenzia ha avuto più controllori che personale dipendente. Il contesto attuale vede un panorama in cui non si ha certezza degli stipendi dei dipendenti, della sede di lavoro, della collocazione funzionale in relazione con la Regione Abruzzo».«Sarà mia premura in questi giorni - annuncia la consigliera Marcozzi - interrogare i vari commissari che si sono succeduti nella gestione dell'Arit, per sapere quanto è stato fatto e quali risultati si sono raggiunti. La semplificazione della pubblica amministrazione e la qualità della vita passano anche attraverso la digitalizzazione. Nel 2018 è impossibile anche solo immaginare una Regione che non punti sull'innovazione tecnologica per la semplificazione della burocrazia che attanaglia cittadini ed imprese».«Questa mattina ho voluto ascoltare in prima persona le ragioni dei lavoratori - spiega ancora Marcozzi, che ha visitato l'Arit con il deputato 5 Stelle, Antonio Zennaro - un incontro importante alla luce della funzione determinante che l'Arit dovrebbe svolgere all'interno della pubblica amministrazione d'Abruzzo. Invece la Regione guidata da D'Alfonso, non è riuscita a garantire l'erogazione dei fondi necessari a coprire neanche il minimo dei costi fissi. Stiamo parlando di un'Agenzia che ha un bilancio di circa un milione 800 mila euro di costi. Di questi, un milione e 200 mila euro riguardano la gestione del personale e circa 600 mila di spese fisse. Oggi abbiamo constatato l'ennesimo fallimento della Regione a guida Pd».

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