PESCARA La sanità vissuta dall'utenza e quella interpretata dalla politica. Due mondi a sé. Ieri i consiglieri regionali di Fi, Mauro Febbo e Lorenzo Sospiri, hanno sparato a zero contro la maggioranza citando i dati scaturiti dall'ultimo Tavolo nazionale di monitoraggio: «Dopo due anni e mezzo Paolucci e D'Alfonso ci riconsegnano una sanità regionale senza programmazione, con una gestione pericolosamente approssimata, inefficiente, ridotta in termini di assistenza territoriale, senza neanche un mattone messo per i nuovi ospedali e, soprattutto, con i bilanci delle Aziende sanitarie che tornano a essere fortemente in negativo, riproponendo lo spettro del default». Questo, sempre a detta di Febbo e Sospiri, è quanto emergerebbe dalla lettura del verbale del Tavolo di monitoraggio del 26 luglio scorso. Tra le anomalie segnalate, si sottolinea che nessun iter è stato avviato per il riconoscimento dell'ospedale di Atessa come struttura di Area disagiata, nonostante le assicurazioni fornite al sindaco dall'assessore. «Lo stesso dicasi - aggiungono i due consiglieri azzurri - per il Dea di 2^ livello tra Chieti e Pescara, sulla cui approvazione il Tavolo chiede ormai da mesi gli atti programmatori, oltre alla riprogrammazione ospedaliera».
L'assessore ribalta tutto: «I conti della sanità abruzzese del 2017 sono in linea e, addirittura, migliori di quanto previsto dal piano di rientro». Paolucci spiega anche che l'aumento del disavanzo è semplicemente legato all'obbligo, imposto dal Tavolo di monitoraggio a diverse Regioni, di iscrivere in bilancio un accantonamento prudenziale pari a 36milioni di euro, di cui 30 relativi a partite e prestazioni risalenti al periodo 2007-2013, «quindi non certo riferibili - precisa l'assessore - a questo governo regionale». A cui Paolucci invita piuttosto a riconoscere un altro merito, segnalato dallo stesso Tavolo di monitoraggio: «Quello che più mi preme rimarcare, sono i risultati sotto il profilo della salute con i livelli di assistenza arrivati a un punteggio di 189, mentre prima del 2014 l'Abruzzo era assolutamente inadempiente e collocato in fondo alla classifica». L'assessore cita a questo proposito un dato ritenuto significativo: «Al momento del mio insediamento il punteggio per gli screening oncologici era pari a 0, mentre oggi siamo a 9 su 9». Per quel che riguarda i conti, Paolucci osserva che il risultato di gestione 2017 evidenzia un disavanzo di 15milioni e 600mila euro, a fronte dei 23 milioni che rappresentavano l'obiettivo da centrare per il piano di rientro: «Anche la certificazione Moody&Rsquos - aggiunge - dà atto che si è speso qualcosa in più per migliorare significativamente il lavoro di contabilità».