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Pescara, 24/11/2024
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Data: 26/09/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Scoppia lo scontro finale sui conti della sanità. Sospiri e Febbo (Forza Italia) contro Paolucci: la nostra regione è al default. Ma l'assessore Pd mostra le carte: in 4 anni e mezzo è migliorato tutto

PESCARA Lo scontro di fine mandato è sulla sanità. Il botta e risposta tra Forza Italia e l'assessore Silvio Paolucci è quasi feroce. I consiglieri regionali Mauro Febbo e Lorenzo Sospiri parlano di «quattro anni e mezzo di gestione pericolosamente approssimativa» che fanno «tornare lo spettro del default». Ma Paolucci ribatte: «Sui servizi offerti abbiamo ottenuto traguardi storici e i conti della sanità abruzzese del 2017 sono addirittura migliori di quanto previsto dal piano di rientro». Per l'assessore: «Parlare di disavanzi e di risanamento vuol dire che c'è di mezzo solo la campagna elettorale e questo dispiace».
RISCHIO DEFAULT. Secondo i consiglieri di Forza Italia, «Paolucci e D'Alfonso ci riconsegnano una sanità regionale senza programmazione, inefficiente, ridotta in termini di assistenza territoriale, senza neanche un mattone messo per gli ospedali nuovi e, soprattutto, con i bilanci delle Asl di nuovo in negativo».Criticità che, per Febbo e Sospiri, sono contenute nelle 81 pagine del verbale del Tavolo di monitoraggio sulla sanità del 26 luglio scorso. Un verbale che, a detta dei due consiglieri, «svela il bluff delle politiche di Paolucci e D'Alfonso».
I CONTI NON TORNANO. Per i forzista dal documento emerge una bocciatura su tutta la linea, dai servizi sanitari agli aspetti economici: «Si sta facendo tornare indietro l'Abruzzo», evidenziano, «il Ministero certifica che il deficit è di 52 milioni 629mila euro. Ancora una volta a pagare le spese dell'inadeguatezza del Pd e di questo centrosinistra saranno i cittadini. I veri problemi della sanità abruzzese restano tutti irrisolti. Il prossimo governo regionale infatti dovrà affrontare e risolvere i disastri lasciati in eredità, iniziando proprio dal debito aumentato nei bilanci delle aziende sanitarie perché nono possiamo permettere che l'Abruzzo torni al commissariamento».
SANITÀ IN SALUTE. L'assessore Paolucci, invece, fa chiarezza e ribadisce che «sui servizi sanitari offerti abbiamo ottenuto traguardi storici».Per il componente della giunta regionale: «Parlare oggi di disavanzi e di risanamento vuol dire che c'è di mezzo solo la campagna elettorale e questo dispiace».
VERBALI A CONFRONTO. Paolucci mette a confronto il primo verbale del Tavolo di Monitoraggio sulla sanità che l'Esecutivo si è trovato davanti dopo l'insediamento, nel 2014, e l'ultima relazione, oltre alla certificazione dell'istituto Moody's. «Ci sono stati miglioramenti in tutto il percorso dell'emergenza-urgenza», afferma, «poi gli screening oncologici, la prevenzione: solo con queste attività abbiamo salvato centinaia di vita umane. I dati sugli obiettivi di salute sono davvero incontrovertibili. I Livelli essenziali di assistenza (Lea) sono arrivati a un punteggio di 189, mentre prima del 2014 l'Abruzzo era completamente inadempiente e in fondo alla classifica». Lo dimostra lo stralcio di verbale che pubblichiamo.
SOTTO CONTROLLO. Per quanto riguarda i conti «sicuramente ci sono ancora delle criticità, ma il saldo è certamente positivo. Come certifica Moody's»,, dice ancora Paolucci, «noi abbiamo speso un po' di più, ma per innalzare la qualità dell'assistenza. I conti sono tutto sommato sotto controllo. L'aumento del disavanzo è semplicemente legato all'obbligo, imposto dal Tavolo di monitoraggio a diverse Regioni, di iscrivere in bilancio un accantonamento prudenziale pari a 36 milioni di euro, di cui 30 relativi a partite e prestazioni risalenti al periodo tra il 2007 e il 2013».L'assessore esclude la possibilità di una nuova stagione di risanamento: «C'è assolutamente la possibilità di proseguire il lavoro fatto con molta solidità. Certo è che anche a livello nazionale ci attendiamo che il fondo sanitario cominci ad incrementare, perché altrimenti tutte le Regioni potrebbero soffrire dell'inconsistenza degli stanziamenti che il Governo potrebbe prevedere per la sanità». Ma lo scontro è destinato a proseguire.

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