MONTESILVANO Giochi prospettici, questo il nome che l'artista internazionale Peeta ha dato al suo pregevole murale realizzato sulle preti del sottopasso ferroviario del lungomare nord di Montesilvano. Così dopo il dipinto di via Foscolo, l'altro intervento Coesione sulle pareti di un edificio delle case popolari realizzato da Pixel Pancho, e quello di viale Abruzzo, arriva questo mega affresco di Peeta. Artista padovano, residente a Venezia, ha realizzato ammirevoli opere di street art in Cina, in America (in Colorado), ma anche a Campobasso. Un murale quest'ultimo, che gli esperti hanno definito uno dei venti migliori al mondo. Indiscusso re dell'anamorfico, Peeta (all'anagrafe Manuel Di Rita) non ha mai rinunciato al suo alfabeto stilistico, fatto di contrapposizione di elementi e forme geometriche. Nell'opera inaugurata ieri pomeriggio (presente l'assessore Cozzi e con lui Alessandro Pompei della commissione cultura) è riuscito a realizzare l'annullamento degli spigoli in un gioco di profondità.
ESULTA PEPE COLLETTIVO
«Siamo fieri di questo esempio di street art - spiega Alessandro Pompei - che rivaluta questa zona. Da oggi gli automobilisti in transito non potranno non ammirare quest'opera, che Peeta ha realizzato in collaborazione con l'associazione Pepe Collettivo del presidente Flavio Melchiorre. Sappiamo che l'artista ha iniziato nel lontano 1993 come semplice writer, usando le bombolette spray. Poi il suo stile si è evoluto ed oggi è assurto ai livelli mondiali».
LAVORO DI 5 GIORNI
Peeta non si limita ai murales, perché quando lavora in studio dipinge tele di generose dimensioni, ricorrendo alla classica pittura ad olio. A Montesilvano ha lavorato intensamente per 5 giorni, mentre le auto sfrecciavano davanti all'impalcatura e sulla testa transitavano rumorosi convogli ferroviari. Il risultato è stato eccellente e la città adriatica può vantare da un semplice sottopasso trasformatosi in luogo identitario. Dopo questi interventi addirittura molti privati hanno chiesto di mettere a disposizione le facciate di immobili di loro proprietà. Come dire che hanno accolto con favore questa particolare forma artistica, che si attiene al concetto di 3 D anamorfico. Per questi interventi di street art si avvale della preziosa presenza di Larissa, una giovane indonesiana trapiantata da anni in Italia. All'inaugurazione di ieri pomeriggio era presente una piccola folla di esperti, una blogger olandese e tanti fotografi, che sono scesi in strada ad immortalare il dipinto.