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Data: 29/09/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Abruzzo verso le regionali - Fratelli d'Italia, candidato politico. Escluse le ipotesi civiche e le aperture all’esterno. In campo Biondi, Morra, Tavani e probabilmente Testa. Coordinamento fiume del partito, decisa la linea. Alle Meloni una lista di soli dirigenti del partito

L'AQUILA Fratelli d'Italia sceglierà il candidato presidente del centrodestra alle prossime elezioni regionali in una rosa di profili esclusivamente politici, appartenenti alla dirigenza del partito. Cadono, dunque, tutte le ipotesi legate al civismo o ad aperture esterne: Michele Russo, Antonella Ballone, Stefano Cianciotta, Paolo Primavera, Augusto La Morgia, tanto per citare alcune di quelle emerse nelle ultime settimane. E' questo l'esito del coordinamento regionale-fiume che è andato avanti, ieri a Chieti, per diverse ore, dal pomeriggio alla serata inoltrata. Alla fine non è emersa la ventilata rosa di nomi, anche se il quadro appare, a questo punto, fin troppo chiaro. Nella lista che finirà a Roma ci saranno il coordinatore regionale Giandonato Morra e poi un rappresentante per territorio: il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi, il teatino Antonio Tavani e un pescarese da indicare, molto probabilmente Guerino Testa. L'ufficialità arriverà nei prossimi giorni. Spetterà poi al leader nazionale del partito, Giorgia Meloni, fare la sintesi sul tavolo nazionale, in modo che anche gli alleati, Lega e Forza Italia, possano arrivare a una condivisione. Il coordinamento ieri ha sviluppato il suo dibattito essenzialmente su questo. Non era esclusa a priori, infatti, la possibilità di un'apertura all'esterno, da esponenti dell'imprenditoria e dell'associazionismo a profili, di natura politica, ma oggi al di fuori del partito. Alla fine è prevalsa la linea della realpolitik, quella che ovviamente conduceva a una scelta, importante e di responsabilità, in linea con la logica di un movimento che in ogni caso fa dell'appartenenza vecchio stampo un valore primario. Ecco perché si sceglierà tra quelli della prima ora, senza avventurarsi in adesioni in extremis che pure erano state ipotizzate in questi giorni estremamente convulsi. Se varrà il ragionamento delle ultime settimane, quando la questione sembrava confinata a un ballottaggio tra Biondi e l'imprenditore pescarese Michele Russo, oggi il sindaco dell'Aquila appare in pole position, ma è probabilmente prematuro avventurarsi in discorsi del genere. Ci sono ancora diversi nodi da sciogliere, non ultimo quello del passaggio sul tavolo nazionale che nasconde comunque delle insidie. Biondi in ogni caso dovrà dimettersi entro il 6 ottobre, forte di un parere legale-amministrativo che gli dà la certezza di potersi limitare a questo atto per essere in regola con le norme ed evitare ricorsi. Alla Meloni, dunque, l'arduo compito della scelta, ma anche della mediazione con gli azionisti di maggioranza, Forza Italia e Lega, che apertamente hanno reclamato la condivisione della decisione. Da capire, invece, cosa avverrà a questo punto sul fronte civico. L'area che fa riferimento a Fabrizio Di Stefano e Gianluca Zelli potrebbe, vista l'evoluzione del quadro, in presenza di una scelta marcatamente politica, scegliere di non proseguire in un percorso solitario, ipotesi che aveva preso corpo negli ultimi giorni. Alla fine, insomma, la coalizione dovrebbe presentarsi compatta al voto. A meno di clamorose sorprese, poco probabili, nei prossimi giorni arriverà l'ufficialità della lista e, di conseguenza, la scelta finale di Giorgia Meloni.

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Intanto i sindaci fanno quadrato «Aree interne mal rappresentate»
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L'AQUILA A scanso di equivoci Pierluigi Biondi ha sottolineato che il manifesto dei valori per le aree interne 4.0 «non è una mossa elettorale, non è un voler forzare la mano, insomma non c'entra nulla con le elezioni regionali. Io faccio il sindaco», ha detto. L'obiettivo del manifesto è creare una rete di sindaci di buona volontà che possa avere la forza di portare sui tavoli romani le istanze dei piccoli comuni dell'Aquilano. Adesione massiccia da parte dei sindaci di centrodestra, per il momento, sebbene Biondi abbia dimostrato la volontà di aprire a tutti. «Le aree interne scontano un deficit di rappresentanza ha sottolineato il sindaco dell'Aquila di infrastrutture e servizi, dalla sanità alla mobilità, dalla digitalizzazione alle opportunità di promozione turistica. Per questo ho messo a disposizione il mio ruolo di sindaco del capoluogo di regione per avviare e guidare il percorso. Nel comitato di indirizzo del 17 settembre scorso Biondi ha chiesto che una quota parte dei fondi per l'assistenza tecnica (del pacchetto 4%) venga destinata allo sviluppo di progetti sovracomunali che consentano ai piccoli comuni, in sinergia col capoluogo, di poter delineare una compiuta strategia di investimenti». Altra sfida sarà mettere nelle condizioni tutti i piccoli comuni di poter fruire di banda larga e 5G. Poi vestendo i panni del candidato presidente o presunto tale ha aggiunto: «Serve una rappresentanza forte delle aree interne, in che modo e forma si vedrà: di certo, bisogna muoversi sebbene non in contrapposizione con la costa. L'Abruzzo è complementare, sono state politiche non adeguate a creare un muro. Per questo parliamo di deficit di rappresentanza da colmare».
Nell'evento di presentazione del manifesto con Biondi c'erano il vice sindaco Guido Quintino Liris (Fi), gli assessori Annalisa Di Stefano (Fi) e Alessandro Piccinini (FdI), il presidente del Consiglio comunale Roberto Tinari (Fi), i consiglieri di maggioranza Raffaele Daniele (Udc), Daniele D'Angelo, Marcello Dundee e Berardino Morelli (Fdi) oltre a Luca Ricciuti, candidato di FdI alle recenti politiche. Inoltre, erano presenti alcuni dei sindaci e degli amministratori locali che hanno sottoscritto il manifesto; la lista completa che figura nel documento contiene i nomi di Leonardo Gattuso (sindaco di Barete), Ludovico Marinacci (Calascio), Ivo Cassiani (Caporciano), Luigina Antonacci (Castelvecchio Calvisio), Massimo Tomassetti (Collepietro), Francesco D'Amore e Tonina Rosa (sindaco e consigliera di Fagnano Alto), Sabrina Zoppoli (vicesindaco di Fontecchio), Fabrizio Boccabella (Fossa), Sandro Ciacchi (consigliere di Gagliano Aterno), Luigi Fasciani (Molina Aterno), Massimiliano Giorgi (sindaco di Montereale), Paolo Federico (sindaco di Navelli e amministratore unico di Asm), Fausto Fracassi (sindaco di Ocre), Antonio Silveri (sindaco di Ofena), Gabriella Sette (vincesindaco di Pizzoli), Laura D'Abbrizio (vicesindaco di San Benedetto in Perillis), Serena Parlante (consigliera comunale di San Demetrio né Vestini), Fabio Santavicca (sindaco di Santo Stefano di Sessanio), Noemi Silveri (vicesindaco di Secinaro), Pierluigi Del Signore, Giammario Fiorio e Anselmo Nardocci (rispettivamente vicesindaco, assessore e consigliere comunale a Tornimparte), oltre alla quasi totalità dell'amministrazione comunale di Villa Sant'Angelo.

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