I residenti di Isola vivono col terrore che oltre ai calcinacci che vengono giù dall'infrastruttura possa accadere qualcosa di peggio. A Cerchiara sono interessati dal fenomeno erosivo qualche pila, ad Isola invece tutti, e il problema è anche sugli impalcati. Sulla situazione teramana, il presidente della Provincia sostiene che le infrastrutture hanno bisogno di un monitoraggio continuo e di un'altrettanta manutenzione che oggi però non è possibile assicurare per Comuni e Province. Per Anas e Autostrade, fa intendere Renzo Di Sabatino, sarebbe molto più facile accedere a fondi (loro le risorse ce l'hanno), mentre per Via Milli sono per contro quasi negati. Di Sabatino dice di confidare sul senso di responsabilità di chi amministra la cosa pubblica: Se succede qualcosa non possono dire che non sapevano; ma è anche vero che nel caso delle autostrade a Teramo i ponti non sono a rischio cedimento, ma io cerco sempre di mantenere il giusto equilibrio tra la palese preoccupazione e l'evitare un certo allarmismo sulla materia. Il presidente ricorda che lui ha preso anche decisioni importanti chiudendo ponti quando c'erano da chiuderli. Il Comune di Teramo riferisce che recentemente si stanno attenzionando 100 ponti, con l'aiuto dell'Università dell'Aquila: l'assessore Stefania Di Padova conferma che non ci sono grandi criticità, tranne il Ponte San Gabriele che dal V livello della scala Anas, che l'ente attribuisce all'infrastruttura, vorremmo che passasse a livelli per i quali l'intervento fosse più rapido, visto che il ponte rappresenta uno snodo regionale importante e visto anche che su di esso c'è un intenso traffico. Sullo sfondo ancora il rimpallo della competenza tra Anas e Comune: Intervenire su quel ponte ha un costo di nove milioni di euro, proibitivo per le nostre casse, dobbiamo dunque attingere da Anas che è il soggetto attuatore.
Sul ponte di San Gabriele è intervenuto anche il presidente dell'ordine degli ingegneri che da subito si è mostrato molto preoccupato anche per i viadotti dell'A24: Bisogna intervenire subito, lo si doveva fare già 10 anni fa, il problema è rappresentato anche dai carichi pesanti che nel tempo sono aumentati. Il quadro complessivo non è affatto incoraggiante anche se la Provincia ha dimostrato molto dinamismo, migliorando non poco la situazione, intervenendo con la messa in sicurezza milionaria di ponti di Cesano e Biancone (Civitella), Nocella (Campli), Fontanelle (Atri), Zappacosta (Pineto), Bisenti, Frattoli (Crognaleto) e altri ancora. Ma mancano i soldi legati alle risorse umane: la Provincia ha chiesto all'Anas 50 mila euro per avere più personale qualificato ma finora nulla, non c'è stata risposta. Per tutti gli addetti ai lavori è ora che si mettano in moto gli ispettori dal momento che la situazione viene definita dagli esperti e dagli ambientalisti di forte degrado, compreso i ponti autostradali del Teramano dell'A 24, cioè i viadotti di Casale, Cerchiara e Isola: si sente il calcestruzzo che si sgretola tra le mani, ha sostenuto chi ha compiuto dei reportage sul posto. Sul territorio ci sono infrastrutture vecchie di 50 anni e il cemento armato si degrada: Sono decine di migliaia in Italia i ponti che hanno superato la durata di vita per la quale sono stati progettati ha dichiarato il direttore dell'Istituto di tecnologia delle costruzioni del Cnr, Antonio Occhiuzzo.