L'AQUILA Il presidente vicario della Regione, Giovanni Lolli, con il conforto del Ministero per il Sud, dei tecnici dell'Agenzia per la coesione e del dipartimento per le Politiche di coesione, assicura che l'Abruzzo non perderà fondi europei. Di contro il consigliere di Forza Italia, Mauro Febbo, attacca: «Nasconde sotto il tappeto il disastro e l'enorme ritardo accumulato da questo governo regionale». Il tema è centrale, visto che sul tavolo ci sono risorse cruciali per il territorio. Assente il ministro Barbara Lezzi, ieri a Palazzo Silone il presidente vicario si è riunito con il suo capo di gabinetto, Valeria Capone, il direttore generale dell'Agenzia per la coesione territoriale, Antonio Caponetto, il capo segreteria tecnica del ministro Sabrina Sambati, il capo dipartimento per le politiche di coesione Ferdinando Ferrara e la dirigente Laura Cavallo, il direttore generale Vincenzo Rivera, dirigenti e capi dipartimento regionali. La task force ha accertato che, al momento, l'esame dei flussi non mette a rischio i fondi strutturali.
«Esco confortato ha detto al termine Lolli . I dati che abbiamo fornito testimoniano che non c'è alcun rischio di disimpegno». Per quanto riguarda il Fesr (Fondo europeo sviluppo regionale) i due indicatori lasciano ben sperare: il cosiddetto N+3, fissato a quota 38 milioni, è stato giudicato obiettivo conseguibile anche se è stato valutato l'inserimento di alcune clausole di salvaguardia per eventuali ritardi sull'asse della banda larga, il cui soggetto attuatore è il Mise; per l'altro indicatore, il Performance Framenetwork, l'obiettivo complessivo è 45 milioni di euro e, alla fine, come ha detto anche Rivera, si arriverà a 48, con la possibilità di spostare risorse da un asse all'altro, in caso di difficoltà. Per quanto concerne l'altro fondo, l'Fse (Fondo sociale europeo), l'N+3 è a 13 milioni e la Regione già oggi è largamente sopra, mentre per il Perfomance, fissato a quota 23 milioni, c'è un solo asse in ritardo, «ampiamente compensato dagli altri» come ha detto Lolli. Si è fatto il punto anche sull'Fsc (Fondo sviluppo e coesione), che mette a disposizione dell'Abruzzo 753 milioni per il Patto sul masterplan: di spesa avviata e caricata si è già arrivati a 536. Tutti questi dati, di cui si è accertato ora l'andamento, andranno poi certificati.
«Esco tranquillizzato, ma non disarmato ha concluso Lolli - Dobbiamo continuare a seguire la vicenda con grandissima attenzione, insieme al Ministero». Caponetto ha confermato le parole di Lolli: «La Regione ha impresso una notevole accelerazione. Prima di quest'estate avevamo dati un po' bassi che ci avevano fatto accendere un riflettore. I dati che abbiamo visto segnalano un'accelerazione di spesa certificata negli ultimi due mesi; ci è stata illustrata una serie di previsioni che appare convincente. L'importante, però, è non abbassare la guardia». Tra gli assi più critici c'è quello del sociale. Durissimo Mauro Febbo: «Ormai è noto come, purtroppo, la nostra Regione sia posizionata terzultima nella spesa del Feasr e penultima nella gestione dei fondi Fesr e Fse. Mai l'Abruzzo aveva raggiunto questo pessimo e negativo risultato. L'Abruzzo nel 2019 potrebbe restituire risorse comunitarie non spese per qualcosa come 37 milioni di euro».