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Pescara, 24/11/2024
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Data: 02/10/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Il reddito di cittadinanza. Niente contanti e spese limitate, i soldi risparmiati restano allo Stato. Il progetto del “sussidio” prevede la piena tracciabilità. No ai pagamenti verso l’estero. Avranno diritto all’aiuto i connazionali e gli stranieri residenti da più di 10 anni

ROMA Non si potranno comprare le sigarette. Non si potrà giocare al Lotto. Non si potranno fare acquisti su Amazon. Probabilmente non ci si potrà nemmeno andare in pizzeria. Ma soprattutto non si potranno prelevare soldi contanti. La «Carta di cittadinanza», che potrebbe passare attraverso la tessera sanitaria o, più probabilmente, con una «App» sullo smartphone, avrà una lunga serie di paletti al suo utilizzo. Innanzitutto per evitare il turismo assistenziale, ossia che cittadini comunitari, come bulgari, rumeni, polacchi, e tutti gli Stati a basso reddito, possano approfittare del sussidio italiano per incassare i soldi e trasferirli all'estero. Del resto, anche il limite dei 10 anni di residenza in Italia per gli stranieri ormai è un limite relativo. Molti lavoratori, soprattutto dell'est europa, hanno maturato questo requisito. Le carte o le App, dunque, saranno bloccate anche per i money transfer e per tutti i trasferimenti di moneta verso un altro Stato. Lo strumento sarà, insomma, totalmente tracciabile. L'idea sarebbe quella di assegnare il reddito senza «passaggio di contanti» ma attraverso carte di pagamento. Insomma, basterà dare il bancomat al fornaio che riconoscerà il codice della tesserina tramite un apposito software e scalerà la cifra dell'acquisto. Un meccanismo simile a quello dei buoni pasto elettronici con la differenza che sarà lo Stato «a ripagare in giornata» i commercianti, come ha spiegato il vice ministro Laura Castelli. La carta servirà per pagare beni di prima necessità e dovrebbe essere «destinata al consumo». Per i pagamenti che richiedono bonifico bancario, come l'affitto di casa, si starebbe invece pensando ad una apposita app. Questo meccanismo avrebbe anche un altro effetto. I soldi, in pratica, resterebbero su una sorta di conto corrente unico del Tesoro e i risparmi mensili di spesa, rispetto ai 780 euro, diventerebbero un risparmio non del titolare del reddito ma dello Stato.
GLI AVENTI DIRITTO
Nella platea degli aventi diritto al reddito di cittadinanza, secondo quanto spiegato dal Movimento Cinque Stelle, ci sarebbero 6,5 milioni di persone. In realtà questa cifra dovrebbe comprendere anche i 2 milioni di pensionati che avranno l'aumento a 780 euro dell'assegno minimo. Il reddito personale deve raggiungere i 780 euro quindi dovrebbe essere erogato per intero a chi parte da zero, mentre per chi ha qualche forma di entrata si tratterebbe di una integrazione. A beneficiarne sarebbero gli italiani e i residenti da almeno 10 anni. L'accesso potrebbe essere legato non solo all'Isee, ma anche all'Isre. Si terrà conto, cioè, sia dei redditi che del patrimonio. Nei fatti nel tetto che sarà indicato avrà un peso anche il possesso di una casa di proprietà.
NORMA ANTI-ABUSI
Per evitare abusi il ministro dell'Economia Giovanni Tria ha dato mandato alla Guardia di finanza di mettere a punto un piano specifico di controlli. Per ottenere il sussidio bisognerà impegnarsi in un percorso di formazione professionale, prestare 8 ore di lavoro gratuito a settimana nel proprio Comune e non rifiutare, senza motivo, più di tre offerte di lavoro. Ieri l'ex consigliere economico di Palazzo Chigi, Marco Leonardi, ha fatto osservare che, di fatto, questo obbligo di lavoro triplicherà le persone alle dipendenze dei Comuni, con i connessi problemi di gestione. C'è poi il rafforzamento dei Centri per l'impiego. Oggi secondo gli ultimi dati Eurostat, in Italia meno di uno su quattro cerca lavoro attraverso le strutture pubbliche, che comunque già non riescono, soprattutto al Sud, a gestire l'attività ordinaria. Per la riforma si punta ad utilizzare circa 2 miliardi dai fondi europei.

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