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Pescara, 24/07/2024
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Data: 04/10/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Tua, i 55 licenziati si mobilitano. Manifestazione davanti alla Regione: «Lasciati a casa dopo 16 mesi di lavoro»

PESCARA Una manifestazione davanti alla sede della Regione per sensibilizzare la politica, e l'opinione pubblica, sul dramma delle 55 famiglie dei lavoratori interinali della Tua, rimandati a casa alla scadenza dei 16 mesi di contratto senza, al momento, alcuna prospettiva di rinnovo o stabilizzazione. A organizzarla sono gli stessi precari, che hanno ricevuto il supporto del consigliere regionale del M5S, Domenico Pettinari, e della deputata pentastellata Valentina Corneli. La data della protesta non è stata ancora resa nota dai precari, che si sono rivolti anche al programma "Striscia la notizia" affinché alla vertenza venga dato respiro nazionale. «Siamo 55 lavoratori di tutto l'Abruzzo», scrivono, «impiegati per 16 mesi presso Tua spa, come manutentori e meccanici con contratto di somministrazione interinale, messi alla porta dall'azienda. Il motivo del mancato rinnovo del contratto, o della mancata assunzione del personale, risiederebbe nell'effetto del contenuto del decreto dignità. L'affermazione, diffusa a mezzo Facebook, è chiara strumentalizzazione politica della situazione, nonché paracolpi per il gesto impopolare che è solo l'ultimo di una gestione disastrosa dell'azienda che versa in gravissime condizioni, a causa proprio di questo modus operandi (disservizi, riduzione delle corse, aumenti delle tariffe, ma anche assunzione di flotte dirigenziali e problemi di trasparenza di bilancio). Argomenti questi, ampiamente e quotidianamente trattati dalla stampa locale». I lavoratori puntano il dito anche contro i sindacati, che avrebbero dimostrato «inerzia quasi totale o addirittura ostruzionismo nel cercare colloquio con l'azienda». Perplessità vengono manifestate anche in relazione al concorso per le nuove assunzioni di personale, per il quale si è in attesa che venga fissata la data. «Il concorso», dicono gli interinali, «è stato bandito in modo anomalo e a noi che abbiamo servito l'azienda per 16 mesi, nessun punteggio di merito, anzi, la prospettiva di una selezione dura. Disperate e abbandonate, 55 famiglie abruzzesi sono appese alle decisioni di un'azienda che hanno servito per 16 mesi, ma che la stessa sta trattando in modo crudele e ingiusto».

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