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Data: 04/10/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Abruzzo verso le regionali - Candidato, la Meloni taglia fuori Biondi «È necessario come sindaco dell'Aquila» E adesso il centrodestra scommette su Michele Russo. pescarese, imprenditore della comunicazione, non è in realtà un personaggio estraneo alla politica. Nella precedente legislatura regionale, quella della giunta Chiodi, è stato presidente della Gtm, una delle tre aziende del trasporto pubblico locale poi confluite nella società unica della Regione (Tua), assieme ad Arpa e Sangritana

L'AQUILA Le attesissime, quasi agognate vista la crescente tensione degli ultimi giorni, parole della leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, sono arrivate ieri. E sono servite a fare necessaria chiarezza, sancendo un primo importante passaggio: il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, non sarà candidato del centrodestra alle prossime elezioni regionali. La partita, almeno per questo aspetto specifico, si chiude qui. La Meloni al Messaggero ha confermato l'incontro romano con il primo cittadino del capoluogo, amico di lunga data, ha lodato le sue qualità umane e politiche, ma al contempo ha fissato un paletto da cui sarà impossibile prescindere: «L'Aquila ha bisogno di lui». Dunque nessuna lettera di dimissioni entro il 6 ottobre, Biondi resterà sindaco dell'Aquila e, come dice la Meloni in questa intervista esclusiva, sarà l'asse su cui poggerà «la riscossa dell'Abruzzo», affiancando il candidato che, a questo punto, resta ancora da individuare.
Presidente Meloni, può confermare il vertice dell'altro giorno a Roma?
«Ho incontrato il sindaco Biondi con il quale abbiamo fatto il punto sui tanti straordinari risultati raggiunti in questo primo anno di governo dell'Aquila».
Si è parlato con insistenza, nelle ultime settimane, della possibilità che Biondi potesse essere il candidato presidente del centrodestra alle prossime elezioni. E' un'ipotesi concreta?
«Certamente sarebbe un ottimo Presidente della Regione ma la sua dedizione al territorio e la voglia di mantenere gli impegni assunti hanno fatto sì che declinasse le tante proposte arrivate di guidare la coalizione di centrodestra anche nel prossimo inverno».
Dunque le ragioni dell'Aquila, le sue specificità legate all'emergenza terremoto, obbligano in qualche modo Biondi a una scelta differente? E' questa la lettura corretta della sua decisione?
«L'Aquila ha bisogno di lui, di una Regione efficiente e capace di tenere il passo del suo capoluogo».
Di cosa altro si è parlato nel vertice? Cosa bisogna attendersi dall'immediato futuro?
«Abbiamo ragionato delle priorità di governo, ma anche degli uomini e delle donne pronti a raccogliere la sfida».
A questo punto quale è il ruolo che potrà recitare il sindaco dell'Aquila?
«Pierluigi Biondi, vanto per il nostro movimento, sarà l'architrave sul quale poggerà la sfida per la riscossa dell'Abruzzo. Il più autorevole sindaco di Fdi affiancherà il nostro candidato alla presidenza per sostenerlo fino alla vittoria ma soprattutto nella stagione di governo».

E adesso il centrodestra scommette su Michele Russo

PESCARA Forse toccherà proprio a lui, Michele Russo, l'uomo Mirus che negli ultimi venti anni ha curato la comunicazione e l'immagine di decine di candidati in Abruzzo, guidare il centrodestra nell'assalto alla Regione. Il no di Giorgia Meloni al sindaco Pierluigi Biondi, per scongiurare l'arrivo del commissario al Comune dell'Aquila, rimette in sella la sorpresa della prima ora, in cui pochi avevano in realtà creduto. Se così fosse, la leader di Fratelli d'Italia sconfesserebbe persino la linea uscita dal coordinamento regionale del suo partito che in un recente documento aveva auspicato un candidato politico, di apparato, e non espressione del mondo delle professioni. Un momento particolarmente delicato dopo che gli accordi maturati al tavolo nazionale hanno affidato proprio a Fratelli d'Italia la scelta del candidato presidente del centrodestra in Abruzzo.
CURRICULUM
Michele Russo, pescarese, imprenditore della comunicazione, non è in realtà un personaggio estraneo alla politica. Nella precedente legislatura regionale, quella della giunta Chiodi, è stato presidente della Gtm, una delle tre aziende del trasporto pubblico locale poi confluite nella società unica della Regione (Tua), assieme ad Arpa e Sangritana. In quella giunta regionale, l'assessore ai Trasporti era Giandonato Morra, oggi uno dei due coordinatori regionali di Fratelli d'Italia assieme ad Etelwardo Sigismondi. Entrambi sono i firmatari, con gli altri componenti, del documento con cui FdI chiede un candidato espressione del partito per la sfida delle regionali.

E non è ancora finita perché, sin dal suo insediamento nella giunta Chiodi, Morra lavorò intensamente per giungere alla società unica del trasporto pubblico locale, poi realizzata dalla successiva giunta D'Alfonso. Una incompiuta dovuta alle resistenze interne al centrodestra, che hanno visto proprio l'azienda pescarese guidata da Michele Russo, la Gtm, al centro dello scontro. Ci fu infatti chi, come l'attuale capogruppo di Forza Italia, Lorenzo Sospiri, fece osservare che la Gtm era una società in attivo in quegli anni, con un bilancio dal segno più. Non si capiva, dunque, perché mai avrebbe dovuto accollarsi i debiti delle altre due aziende, in particolare per sanare il profondo rosso dell'Arpa attraverso la fusione nella società unica.
KAFKA
Vicenda kafkiana, visto che da coordinatore regionale di FdI, Morra si troverebbe oggi nella scomoda condizione di dover avallare il nome di Russo per la candidatura alla presidenza della Regione su ordine diretto del suo partito. Senza contare che sino a ieri, lo stesso Morra era stato indicato come uno dei più accreditati candidati politici nella partita delle regionali. Perché Russo? Il titolare della Mirus ha curato, anche recentemente, la comunicazione di Fratelli d'Italia: l'ultimo documentario sull'Abruzzo è stato proiettato poche settimane fa al Museo Vittoria Colonna di Pescara proprio in occasione della vista di Giorgia Meloni. Ma l'imprenditore pescarese gode di buoni consensi anche all'interno di Forza Italia, soprattutto nel suo territorio. E su questo nome il partito di Nazario Pagano non ha mai alzato muri, sin da quando è trapelata la prima ipotesi di candidatura di Russo, mentre ha più volte detto no a quella di Biondi per non interrompere bruscamente la favola del centrodestra a L'Aquila. L'altro alleato, la Lega di Salvini, tace da giorni su ogni ipotesi di candidatura espressione di Fratelli d'Italia, rimettendosi agli accordi nazionali.

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