|
|
|
Pescara, 24/11/2024
Visitatore n. 740.933
|
|
|
|
|
|
06/10/2018
Il Messaggero
|
Autostrade e l'emergenza sicurezza - Il ministro Toninelli esamina i pilastri dell'autostrada A25. Nel frattempo che il ministero faccia tutte le verifiche, già da oggi il traffico sulla Strada dei Parchi potrebbe essere oggetto di un'ordinanza ministeriale: limitazione dell'accesso ai mezzi pesanti, distanze di almeno duecento metri tra un autoarticolato e l'altro |
|
SULMONA - Dalla Camera dei Deputati dove aveva risposto l'altro ieri ad un'interrogazione della pentastellata Carmela Grippi, alla visita di persona sulla, o meglio sotto, l'autostrada dei Parchi: il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, ha mantenuto a stretto giro la sua promessa e, accompagnato dal dirigente del ministero, Placido Migliorino, ha fatto visita ieri mattina a Bugnara, ai piedi di un viadotto, quello di Macchia Maiura nella frazione di Torre dei Nolfi, che mostra evidenti i segni di un deterioramento preoccupante. Il degrado di cemento e ferro è qui, tra i caselli di Pratola-Sulmona e Cocullo, sotto quel lungo e alto viadotto, uno dei tanti, che fa parte dell'A25: la Iena Filippo Roma, che nei giorni scorsi aveva riportato il caso all'attenzione del grande pubblico, stacca un pezzo di tondino in ferro che compone il pilastro e lo consegna nelle mani del ministro che lo spezza come fosse una barretta di cioccolato. «Non capiterà più» commenta Toninelli che annuncia interventi immediati: «Abbiamo stanziato a favore di Toto 50 milioni di euro per il 2018 e altri 142 milioni sono previsti nel Pef (piano economico finanziario) - dice il ministro - si deve intervenire subito con la manutenzione straordinaria e per l'adeguamento sismico di questa infrastruttura. La priorità assoluta, ora, è questa: non posso permettere che le persone viaggino qui temendo che accada qualcosa». Nel frattempo che il ministero faccia tutte le verifiche, già da oggi il traffico sulla Strada dei Parchi potrebbe essere oggetto di un'ordinanza ministeriale: limitazione dell'accesso ai mezzi pesanti, distanze di almeno duecento metri tra un autoarticolato e l'altro. Il coefficiente di sicurezza dato dalla stessa concessionaria segna infatti un preoccupante 1.2: «Sotto il coefficiente 1 - spiega il dirigente Migliorini - c'è il pericolo crollo. Ora faremo le verifiche che prima non siamo riusciti a fare perché ce lo impediva la legge e quindi valuteremo il da farsi. Questi ferri che si sgretolano - cerca di rassicurare - non sono però indicativi dei calcoli di sicurezza che si basano su altri parametri». Il ministro grillino ricorda come negli ultimi cinque anni, da quando è scaduto cioè il Pef, nessuno si sia preoccupato di risolvere la questione. PASSATO «Ma lasciamo stare il passato: nell'immediato valuteremo se il concessionario ha fatto i dovuti interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e se così non dovesse essere siamo pronti a revocargli la concessione per far passare direttamente nelle mani dello Stato la gestione oppure affidarla a terzi con una nuova gara. Di certo - dice il ministro Toninelli - il nuovo Pef non permetterà più grandi guadagni ai concessionari senza che si facciano carico della sicurezza e della manutenzione ordinaria e straordinaria. Toto non potrà fare più quello che gli pare, insomma, e dovrà dare un grande contributo, sennò l'autostrada ce la riprendiamo. E comunque - aggiunge il ministro - dal primo gennaio cambia tutto: metteremo in campo centinaia di ingegneri per le verifiche e vigileremo sul rispetto degli obblighi dei concessionari». ISPEZIONI Negli ultimi quattro anni le ispezioni sulla Strada dei Parchi da parte del ministero sono state 70 e 2180 le anomalie segnalate, ma nessuna di queste ha riguardato lo stato dei piloni che sostengono i viadotti: «Come tecnico - spiega Migliorni - ho comunque segnalato il problema dei viadotti alla Strada dei Parchi, ma la risposta è stata che l'opera di manutenzione straordinaria su questi era prevista nel piano economico finanziario presentato nel 2013 e che non è mai stato approvato. Insomma finché non c'è un nuovo accordo loro non sarebbero tenuti ad intervenire». Ora l'attesa immediata è per il responso delle verifiche, perché il rischio che l'Abruzzo non può proprio permettersi è quello di dover chiudere anche solo parzialmente o per un tempo limitato la sua principale, di fatto unica, arteria di collegamento con Roma, tanto più, come ha ricordato lo stesso ministro, che A24 e A25 non sono solo autostrade, ma infrastrutture strategiche di protezione civile in caso di sisma. Funzione che teoricamente già non assicurano più, perché la stessa Strada dei Parchi ha evidenziato come la sicurezza delle autostrade è garantita nelle condizioni attuali e non in caso di sisma. E la terra, in Abruzzo, purtroppo trema spesso.
|
|
|
|
|