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Data: 06/10/2018
Testata giornalistica: Il Centro
A24 e A25, ispezione del ministro Toninelli. Blitz sotto i piloni per annunciare che rivedrà i contratti con il concessionario. Ma Strada dei Parchi ha già avviato i lavori malridotti di Bugnara e Cocullo «Rinegozieremo con Strada dei Parchi gli accordi fatti così come rinegozieremo con tutti i concessionari le convenzioni che saranno meno vantaggiose per loro» ha evidenziato Toninelli

SULMONA Blitz del ministro alle Infrastrutture, Danilo Toninelli, ai viadotti a rischio della A25. In un sopralluogo che si è svolto ieri mattina, sotto i piloni del viadotto Macchia Maiura e del viadotto Palazzo ricadenti nel territorio di Bugnara, il ministro ha ribadito la ferma volontà del governo di rivedere tutti i contratti che i passati governi hanno stipulato con i vari concessionari della gestione delle autostrade, compresa la società "Strada dei Parchi", che gestisce le autostrade abruzzesi A24 e A25. A sollecitare l'intervento di Toninelli era stato il servizio messo in onda la scorsa settimana dalle Iene in cui veniva evidenziato lo stato di alto degrado in cui versano i piloni autostradali del tratto tra Cocullo e Popoli.
CHI C'ERA. Oltre al ministro, la delegazione che ieri ha compiuto l'ispezione era composta da tecnici del ministero delle Infrastruttura e dei trasporti e guidata dall'ingegnere Placido Migliorino, dirigente del settore vigilanza sulle concessioni autostradali. Sul posto sono tornati le Iene, Augusto De Sanctis del Forum H2O e l'ingegner Tommaso Giambuzzi di Nuovo Senso Civico. Un dato tecnico: secondo i risultati dei controlli effettuati dalla società "Strada dei Parchi" il coefficiente di sicurezza dei viadotti supera il livello 1, sotto il quale la situazione diventa ad alto rischio. Il coefficiente è di 1,2. L'ingegner Migliorino ha sottolineato che «durante questi anni, il ministero delle Infrastrutture ha già eseguito ispezioni», che però si sarebbero svolte solo in superficie, due volte l'anno, senza mai andare a controllare lo stato dei piloni che sostengono i viadotti. Anche perché il Ministero non avrebbe il potere di fare autonomamente ispezioni ai viadotti per accertarne le condizioni sicurezza, come ha sottolineato Toninelli, puntando il dito sui politici che lo hanno preceduto.
PRIMA DI LUI. «I miei predecessori tra cui Maurizio Lupi e Graziano Delrio, hanno disposto nelle convenzioni che i concessionari riscuotano i pedaggi assumendosi tutte le responsabilità di gestione e manutenzione mentre lo Stato verifica la situazione solo attraverso la visione delle carte. Disposizioni che hanno favorito questo stato di cose. Ma dal primo gennaio tutto cambierà, perché lo Stato riprenderà a gestire direttamente i controlli e a punire chi riduce in queste condizioni le strutture autostradali. Rinegozieremo con Strada dei Parchi gli accordi fatti», ha evidenziato Toninella, «così come rinegozieremo con tutti i concessionari le convenzioni che saranno meno vantaggiose per loro». Toninelli ha poi rivelato la drammatica situazione di carenza di personale specializzato in cui versano gli uffici ministeriali addetti ai controlli. «Ho ereditato dagli "esperti" della politica una struttura tecnica con solo 12 ingegneri che devono controllare 5.885 chilometri di autostrade. Ma anche in questo caso le cose cambieranno perché da gennaio è prevista l'assunzione di 250 ingegneri nel mio ministero e poi di altri 250 che dovrebbero normalizzare la situazione».
L'ANTICIPO. Il ministro ha quindi annunciato che proprio a seguito della situazione di rischio che si è venuta a creare, i lavori di messa in sicurezza che dovevano essere svolti nel 2021 saranno anticipati ed effettuati appena approvati i decreti attuativi con i soldi già stanziati dal decreto Genova. Si tratta di 50 milioni già a disposizione e altri 142 che lo saranno nel 2019».
GIÀ IN CORSO. Ma, nel rispedire al mittente ogni tipo di responsabilità, da "Strada dei Parchi" hanno sottolineato che i lavori in corso erano già stati programmati due anni fa e che proprio il ministero delle Infrastrutture, non si sa bene per quale motivo, aveva deciso di farli slittare al 2021.Lavori che sono stati ripresi da qualche giorno e che riguardano proprio i piloni dei viadotti di Bugnara e Cocullo attorno ai quali sarà ricostruita una nuova camicia protettiva. «Scaveremo fino a una profondità di otto centimetri o fino a quando è evidente il degrado del cemento», spiegano dalla società, «eliminando tutti i ferri che si sono staccati dal cemento che non fanno più il loro lavoro. In questo modo sarà di fatto realizzato un nuovo pilone attorno all'esistente che tornerà a fare in pieno il proprio lavoro garantendo la più ampia sicurezza stradale».

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